I sei video dal titolo Web conversazioni Tesi di genere all’università di Cassino e Lazio Meridionale – questo il link della playlist su YouTube:  https://www.youtube.com/playlist?list=PLIEkh-L5UDgUVBgI6q5Aib2BnX4ln6SDN – sono il frutto di una mia proposta, per non disperdere l’impegno di generazioni diverse nello studio e diffusione delle culture di genere; i primi tre sono stati girati nei locali della Web TV di Ateneo; gli altri tre all’esterno, presso la Rocca Ianula, poco sotto l’Abbazia di Montecassino.

Nella mia più che ventennale esperienza di Docente all’università in Storia della comunicazione politica e dal 2005 di Pensiero politico e questione femminile,  ho incontrato tante studentesse piene di interessi, con gli occhi aperti sul mondo, passato e contemporaneo.  Le loro tesi sono state spesso non solo l’ultima tappa prima della laurea, ma un’occasione percepita come unica di crescita personale e culturale; le tesi che compaiono nei video non sono certo le sole di cui si poteva discutere,  ma si doveva scegliere, operazione sempre parziale. Ho spaziato fra tesi triennali e specialistiche, dalla storia di donne colte ed emblematiche come Eleonora Pimentel de Fonseca (Tesista Laura Miola), a quella di un genere femminile come bottino di guerra, con i lavori sulle marocchinate (Anna Tari), e sulla storia, attraverso i millenni, degli stupri bellici  fino alla guerra nei Balcani e ai conflitti etnici in Ruanda e Uganda (Antonella Spiridigliozzi); il femminismo è stato studiato attraverso una delle sue protagoniste piuttosto dimenticata, Lina Mangiacapre, con le Nemesiache (Antonella Scagliola); scomodi, ma inevitabili, i confronti con le Mutilazioni Genitali Femminili (Pamela Paolini), e con la presenza femminile nel terrorismo degli anni Settanta (Maria Laura Bartoli).

Senza la pronta accoglienza del progetto le web conversazioni non sarebbero nate; ringrazio perciò il film maker ing. Francesco Iacoviello, Pro Rettore ai Servizi informatici, Roberta Vinciguerra, Ufficio Comunicazione Digitale, e per il montaggio Renato Renzi, Web TV di Ateneo. 

Se il mancato diritto all’oblio conserva tante nefandezze, in questo caso, finalmente,  possiamo dire di aver lasciato un posto alla grande storia.