Si susseguono i pensieri dedicati a Irene Giacobbe, che ci ha lasciate ieri. Qui di seguito i ricordi di Fiorenza Taricone, di Gabriella Gianfelici con le altre di Donne e Poesia – Anna Maria Robustelli, Paola d’Agnese, Simo Sterpetti, Marta Izzi – di Gina Di Francesco, di Raffaella Sarti a nome della Società Italiana delle Storiche, di Patrizia Sterpetti. Infine, il tweet di Differenza Donna, il post di GiUliA con l’annuncio della scomparsa di Irene, il post Facebook di Gina Di Francesco per la Casa internazionale delle donne di Roma e il ricordo personale di Maura Cossutta

La cerimonia funebre sarà svolta in forma privata. Un ricordo di Irene Giacobbe si svolgerà prossimamente alla Casa internazionale delle donne di Roma.


Fiorenza Taricone

Per Irene

Ci vuole coraggio a parlare di persone cui hai voluto bene e che non ci sono più, di amiche che si portano via anche un pezzo della nostra vita, e dopo Sara Zanghi e Marina Pivetta è ancora più difficile. 

A breve, finita la premiazione dei talenti femminili con Il Paese Delle Donne alla Casa Internazionale, avrei incontrato Irene per accordarci sul suo prezioso materiale archivistico per trasferirlo all’Università di Cassino e Lazio Meridionale nel fondo Il Paese delle donne. Era venuta a Cassino lei stessa a parlare del fondo più di un anno fa, con la sua consueta chiarezza progettuale.

Ora rispetto a tanta lucidità, coerenza, e coraggio delle idee è sceso il silenzio, proprio quel silenzio che era stato rifiutato dal femminismo con la presa di parola.

Sabato sarò in piazza anche per te, come omaggio di sorella alla comune fede democratica contro ogni maschilismo.

Le tue nipoti sapranno raccogliere tutto quello che hai seminato, ciao Irene.


Gabriella Gianfelici e le altre di Donna e Poesia: AnnaMaria Robustelli, Paola d’Agnese, Simo Sterpetti, Marta Izzi.

Scrivo due ricordi, uno personale e uno riferito alla nostra Ass.ne “Donna e Poesia” che per trenta anni ha lavorato alla casa delle donne di Roma.

Molti anni fa Irene spesso passava lungo il corridoio dove c’era la nostra “porta verde” e dove si svolgevano i nostri incontri. Sempre si fermava sull’uscio e ci diceva, con affetto e con ammirazione: “ciao poete! La poesia ci serve come il pane, come l’aria e come il lavoro!”. Sempre col sorriso e sempre con uno sguardo tenero. E così, tra assemblee, pranzi e cene, convegni e quant’altro sono passati decenni e decenni.

Il mio ricordo personale è quello legato alle sue riflessioni sulla mia poesia, regalatomi durante un pranzo alla casa,  e al suo ringraziarmi quando cercava qualche testo ad Archivia e lo trovavamo subito, segno che il lavoro fatto fosse stato eseguito bene.

Una compagna preziosa, generosa e instancabile. Un prezioso esempio per tutte noi e non dimenticheremo mai il tuo sorriso e il tuo sguardo.


Gina Di Francesco

Una voce sempre presente quella di Irene, anche nel silenzio assordante e spesso colpevole,  pure  del nostro movimento. Lei aveva cultura, un alto senso delle istituzioni repubblicane antifasciste, uscite dalla resistenza, una progettualità costante. Sento una indescrivibile tristezza ed impotenza nell’essere qui a “commemorarla”, con il pensiero fisso che non sia più con noi.  Ma sento il bisogno di parlare di lei e per lei, così la sento ancora più vicina.

Ci scontravamo spesso ma sempre dentro valori condivisi e cercando l”INCONTRO fra noi. Vorrei ricordare le lotte sindacali e politiche degli anni ’70/80 fatte insieme nella Filcea Cgil, anche con i nostri compagni di vita Fulvio e Sergio. Anche allora nel sindacato tutto al maschile,  portavamo la nostra visione del mondo femminista, spesso contrastata. Non era una “donna facile” la nostra cara Irene né accomodante. Io la stimavo anche per questo.

Ha fondato l’Affi, la più grande associazione della Casa delle donne, di cui era presidente con me ed Edda Billi. Ha creato tutti i pezzi mentali e murari della Casa stessa che in ogni stanza ed angolo echeggiano di lei. Ha costruito migliaia di  iniziative dappertutto, portando non un semplice punto di vista, ma la diversa e rivoluzionaria ottica delle donne. Faceva comunicazione e insisteva sempre, fino alla paranoia, sulla declinazione al femminile della lingua, sul conflitto di genere che ha attraversato sempre la storia.

Nella storia Irene c’era sempre, in prima fila, attraversando la vita, la politica con grande passione,  dignità ed ironia. Scriveva e leggeva tanto ed era la nostra memoria. Nel quotidiano era una incessante lottatrice e non si risparmiava. Amava la vita, amava la sua bella famiglia, ci amava tutte. Amava i giovani, di cui avrebbe voluto la condivisione dei nostri valori e a cui voleva lasciare il testimone. Ha lasciato un segno incancellabile. Era pragmatica, con i piedi per terra e la testa sulle spalle. Eppure svolazzava e poetava.

Voglio finire con l’incipit che mi scrisse su un mio libro di poesie, per dire che a volte poteva apparire anche autoritaria, una sua corazza forse, ma con tanta umanità e donnità dentro. Irene sei sempre con noi.

Eppure fiorisce

Pensieri di donne

Radici di lotta

Passione e ricordo

Daghertotipi di carta


Raffaella Sarti, Presidente della Società Italiana delle Storiche

La Società Italiana delle Storiche si stringe con affetto al dolore della famiglia e delle tante persone vicine a Irene: perdita grave e dolorosa di una donna intelligente e attivissima, che lascerà un grande vuoto ma anche – e soprattutto – una importante eredità. 



Patrizia Sterpetti

Ci vedremo per il nostro commiato ad una donna della Storia, Forte, Femminista, Fiera e Solidale.

Sole siciliano e fermezza celestiale. Viviamo questo momento tutte insieme, stiamo insieme, andiamo insieme, facciamo insieme…per Lei.


Differenza Donna – su Twitter

Irene Giacobbe Femminista che ha sempre portato avanti le nostre lotte con visione intelligenza e determinazione da ieri sera non c’è più. Cara Irene tutte noi di DD ti ricorderemo sempre, ci mancherai ma guarderemo quel tanto che lasci e da li prenderemo ancora più forza.


GiULiA – Giornaliste Libere Unite Autonome – su Facebook

Irene Giacobbe ci ha lasciate. Improvvisamente. Un grande dolore per tutte noi. Lei, che lascia un segno profondo nella storia delle donne e del femminismo romano, a lungo presidente di Affi, tra le fondatrici della Casa Internazionale delle Donne, presidente di Power and gender, sulla sua pagina social aveva scritto solo “socia di GiULiA”. “Amo la vita intorno a me in ogni forma. Scrivo di donne e per le donne, leggo e racconto, amo le sfide verso il futuro”.

Ciao, Irene


Per la Casa Internazionale delle Donne di Roma – Post Facebook di Gina Di Francesco

La vita ha abbandonato Irene in un giorno freddo ma pieno di sole, tipico di una ottobrata romana e, mi piace pensare che lei sia nella luce e non al buio. Per tutta la sua esistenza lei ha incessantemente lottato con le donne e per le donne, per la dignità di tutti gli esseri viventi, per cambiare un pianeta carico di ingiustizie e sopraffazioni. La rivoluzione femminista e la cura delle persone e del mondo sono la via. Irene questa via, piena di ostacoli, l’ha progettata e percorsa tanti anni fa, nella sua militanza nel sindacato e, poi, principalmente nell’aver fondato la nostra Casa delle donne. Con le sue idee e lotte, insieme alle altre, l’ha fatta diventare un luogo principe del sapere, del partire da sè, un punto di riferimento insostituibile a livello politico, culturale ed umano. Ha costruito migliaia di iniziative in giro per l’Italia e non solo, portando non un suo punto di vista o opinioni ma una visione analitica e sintetica del “che fare” senza tentennamenti. Un “che fare” che coinvolgesse molto le giovani ragazze. Aveva forte Irene la preoccupazione non solo di passare il testimone in qualche modo, ma soprattutto di trasmettere i valori portanti del nostro agire come donne e movimento. Il silenzio è un arte, ma la parola è la regina della comunicazione. In questo lei, giornalista, ha saputo usarla “la parola” come veicolo di aggregazione. Sempre dentro gli accadimenti portando la diversità e proposte di cambiamento, anche come vice direttora della rivista on line Power& Gender diretta dalla figlia Eva. Figli e tanti nipoti che amava moltissimo, come Fulvio, l’adorato compagno di sempre. Irene, una donna spigolosa, tenace, provocatoria, cocciuta, conflittuale anche con molte di noi , ma generosa ed ironica nel darsi, nell’impegnarsi senza sosta. Ha conservato la memoria storica e difeso la democrazia e le conquiste dei diritti non soltanto per l’emancipazione ma per la liberazione delle donne dalla società patriarcale. Ha lasciato un segno indelebile in ogni cosa che ha fatto. Irene ha dato e ricevuto amore, ha dato se stessa a tutte noi, non risparmiandosi. Ci mancheranno il suo spirito critico, i suoi toni quasi sempre alti nel difendere le sue affermazioni, con veemenza ferrea. Ci mancheranno i suoi colori, il suo divergere in modo anche duro, il suo bacchettarci e, il suo modo di condividere e di amarci. Se ne è andata una sorella, una amica, una compagna di tante lotte, una persona che avremmo voluto con noi tutti i giorni ancora per molto molto tempo. Una spada crudele ha spento la sua voce e il suo sorriso .Non so dove sia, ma sicuramente è dentro tutte noi.


Maura Cossutta – su Facebook

Ciao Irene, ti ho incontrato tardi ma ho subito capito che sei stata una grande donna, protagonista nella nostra Casa e nel movimento femminista. Mi mancherà la tua intelligenza e la tua passione, determinata e pacata, sempre. Ti abbraccio con tanto bene