Dopo l’inserimento, lo scorso 24 marzo, nella Costituzione francese “della libertà per le donne di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza”, anche il Parlamento europeo ha approvato a Bruxelles, l’11 aprile, una nuova proposta, sostenuta da sinistra e centro, per chiedere al Consiglio dell’Unione Europea di aggiungere alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE l’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e il diritto a un aborto sicuro e legale. Si tratta di una risoluzione non vincolante approvata con 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astensioni che chiede di modificare l’articolo 3 della Carta garantendo il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo e all’accesso alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari.

In particolare, l’articolo 3 verrebbe così modificato: “Articolo 3 Diritto all’integrità della persona e all’autonomia del corpo. 2 bis. Ogni persona ha diritto all’autonomia del corpo e all’accesso libero, informato, pieno e universale alla salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti, come pure a tutti i servizi di assistenza sanitaria correlati, senza discriminazioni, compreso l’accesso a un aborto sicuro e legale“.

Il testo della proposta chiede che i Paesi UE depenalizzino completamente l’aborto (tra gli Stati membri, la Polonia ha ulteriormente limitato l’assistenza all’accesso all’aborto e Malta lo considera tuttora reato) e sottolinea che in alcuni Paesi, come l’Italia, l’accesso all’assistenza all’aborto sta subendo erosioni, e che un’ampia maggioranza di medici si dichiara obiettore di coscienza.

Infine, la risoluzione chiede di interrompere i finanziamenti UE ai gruppi anti-genere e anti-scelta e di aumentare la spesa per programmi e sussidi per i servizi sanitari e di pianificazione familiare e per l’educazione sessuale e relazionale.

Qui sotto è possibile leggere il testo integrale della proposta.