Intervista sul canale YouTube dell’associazione a Giovanna Scassellati, medica ginecologa femminista, già responsabile di un modulo dipartimentale per la legge 194 al San Camillo Forlanini (Roma), fondatrice di ANDRIA (associazione per la promozione di un’assistenza appropriata in ostetricia, ginecologia e medicina perinatale), Responsabile per il Lazio di AGITE – associazione italiana ginecologi e ginecologhe territoriali in coordinamento con RICA, FIAPAC, UDI.

Scassellati fa il punto sulla progressiva marginalizzazione e depotenziamento, snaturamento, dei Consultori, presìdi di salute pubblica che già soffrivano di una presenza a macchia di leopardo, con ampie lacune in varie regioni italiane, specie al centro-sud; scarsezza di personale medico e infermieristico oggi quasi senza ricambio; crescenti intromissioni di soggetti terzi le cui motivazioni religiose non rientrano e non devono rientrare nella gestione delle strutture pubbliche di uno Stato laico, non confessionale. Scassellati parla dell’annosa diffidenza verso i Consultori di cui si vogliono ancora ignorare gli orizzonti indicati dalla legge istituente. Il clima di crescente attacco all’autodeterminazione delle donne, ai diritti per loro e per gli altri conquistati, passa anche nell’abbassamento della tutela al diritto all’IVG e nelle pressioni su coloro che vi ricorrono; sulle comunità LGBTQIA+ e su chi voglia affrontare lunghi e delicati percorsi di cambio di sesso.

La normativa UE è molto diversificata in proposito e non aiuta a omogeneizzare i diritti di cittadine e cittadini della U.E. La medica rilancia l’invito della “reteconsultoriconsultorie” a “trovare il presidio più vicino e a unirsi a noi”: 29 febbraio a Germaneto e a Roma (h. 16) ; il 1 marzo a Reggio Emilia (h 10-12), Senigallia (h 17,30), Bologna (h 18); il 2 marzo a Jesi (h 18).

Sottolinea l’importanza del presidio sotto la Regione Lazio in difesa dei Consultori e la prossima manifestazione nazionale promossa da #NONUNADIMENO: movimento femminista e transfemminista che dal 2016 si batte “contro ogni forma di violenza di genere, contro tutte le facce assunte dal patriarcato”. Non in ultimo, sottolinea il ruolo storico dell’Unione Donne in Italia (UDI) nell’ottenimento e monitoraggio dei Consultori e nell’attivarsi per una corretta interpretazione della legge che è uno dei frutti delle politiche autonome delle donne, a oggi attaccate.


Il comunicato di Non Una di Meno per il presidio presso la Regione Lazio del 29 febbraio

Su Facebook l’evento

TUTTE TUTTU E TUTTI
AL PRESIDIO SOTTO LA REGIONE LAZIO

Dobbiamo far sentire alte le nostre voci a chi è responsabile della strategia di smantellamento di questi importanto spazi sociosanitari. IMPONIAMO, a chi CON MIRATE SCELTE POLITICHE, LEGGI, TAGLI STA DISTRUGGENDO il modello di CONSULTORIO CHE VOGLIAMO, un’inversione di rotta che rispetta e risponde ai NOSTRI DIRITTI, BISOGNI e DESIDERI

Non ci dobbiamo inventare niente…

I consultori sono servizi sociosanitari pubblici, gratuiti, laici ed universali, previsti dalla legge 405 del 1975 e da più di 40 anni presenti nei nostri territori.

Il consultorio deve continuare ad essere luogo di riferimento per la salute riproduttiva, l’aborto, per aprire spazi di dialogo su percorsi di affermazione di genere, affettività, sessualità, consenso e desiderio, luogo di ascolto per chi chiede aiuto, chi si trova in relazioni familiari tossiche, chi vive l’oppressione e la violenza sistemica del patriarcato negli ospedali, nelle scuole, nei tribunali, nella cultura, nell’informazione di stato.

DOBBIAMO IMPORRE PREVENZIONE E CURA, SALUTE E BENESSERE DI VITA per tuttu attraverso la funzionalità dei CONSULTORI, con nuove assunzioni e sostituzioni, le équipe di personale al completo, una formazione costante per GARANTIRE alle soggettività LGTBQIPA+ una reale accoglienza.

Ma gli attacchi a questo servizio in questo momento sono gravi.

Contrastiamo con le lotte e le mobilitazioni la costante distruzione del Servizio Sanitario Nazionale per autogestirli, controllarli, difenderli, potenziarli, bloccare la loro chiusura giustificata da motivazioni inaccettabili e la loro trasformazione in case della salute. Vogliamo che se ne aprano molti di più in ogni territorio come prescrive anche la legge. Contro la privatizzazione della sanità ed il profitto di banche, assicurazioni e case farmaceutiche che ci vogliono sempre più malatə, passivə e sottomessə ai loro guadagni

NON PERMETTIAMO CHE I CONSULTORI VENGANO CANCELLATI DAI NOSTRI DIRITTI! NON LASCIAMO QUESTE STRUTTURE INDISPENSABILI ED UNICHE NEI TERRITORI IN MANO ALLE ASSOCIAZIONI ANTABORTISTE.

NON dio, padre e famiglia MA LIBERE SCELTE SULLA NOSTRA VITA, AUTODETERMINAZIONE, PREVENZIONE, SALUTE, BENESSERE PER TUTT3

orgnizza il COORDINAMENTO delle ASSEMBLEE
DELLE DONNE E LIBERE SOGGETTIVITÀ DEI CONSULTORI DEL LAZIO