Istituita dall’Onu il 20 dicembre 2021 (A/RES/67/146), la Giornata internazionale della tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili promuove campagne di sensibilizzazione e azioni a contrasto delle mutilazioni genitali femminili (FGM), consistenti in tutte le “procedure volte ad alterare o danneggiare i genitali femminili per ragioni non mediche” attuate in molti paesi del mondo, in tutti i continenti, non solo in Africa o in Medio Oriente.

Le FGM violano i diritti umani delle bambine e adolescenti che vi sono sottoposte minandone la salute fisica e mentale, l’integrità fisica, la sicurezza. Sono di tortura e di crudele discriminazione non giustificabili con le tradizioni, e che al pericolo di morte e alle sofferenze, uniscono future difficoltà nei rapporti sessuali e nel parto, il costante pericolo di infezioni.  

Nel rapporto Onu del luglio 2018, Intensifying global efforts for the elimination of female genital mutilation, si sostiene che simili violenze convivono sovente con altre forme di discriminazione, violenza e tortura ai danni di donne rifugiate e migranti, e che le campagne internazionali stentano a penetrare negli ambienti più tradizionalmente chiusi.

Le campagne di sensibilizzazione e le azioni di contrasto appartengono all’Obiettivo 5 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile; l’UNFPA (United Nations Population Fund), e l’UNICEF (United Nations Children’s Fund),  conducono e supportano azioni a livello nazionale e internazionale.

L’Onu e la Ue portano avanti congiuntamente l’iniziativa Spotlight a contrasto di ogni violenza, fisica e mentale, comprese le FMG.

Sul sito ONUITALIA

i dati sconvolgenti del fenomeno:

Il fenomeno delle FGM:

  • Nel mondo, almeno 200 milioni di donne e ragazze in vita oggi hanno subito qualche forma di FGM.
  • Se la tendenza attuale continuerà, 15 milioni di ragazze tra i 15 ed i 19 anni verranno sottoposte alle FGM entro il 2030.
  • Le ragazze di età pari o inferiore ai 14 anni sottoposte a FGM sono 44 milioni; la prevalenza maggiore di FGM effettuate in questa età avviene in Gambia, con una percentuale del 56%, in Mauritania con il 54% e in Indonesia, dove circa la metà delle ragazze di età pari o inferiore a 11 anni ha subito tale pratica.
  • Tra i Paesi con maggiore prevalenza di donne e ragazze tra i 15 ed i 49 anni sottoposte a FMG sono la Somalia, con il 98%, la Guinea, con il 97% ed il Gibuti con il 93%.
  • Le FGM sono prevalentemente eseguite su giovani ragazze in un periodo che va dall’infanzia ai 15 anni.
  • Le FGM causano gravi emorragie e problemi di salute, comprese le cisti, le infezioni, l’infertilità nonché le complicazioni al parto, aumentando il rischio di morte del nascituro.
  • Le FGM sono una violazione dei diritti umani di donne e ragazze.