La pubblicazione del libro di Lia Cigarini, La politica del desiderio e altri scritti, edizione curata da Riccardo Fanciullacci e Stefania Ferrando per Orthotes Editrice, ripercorre gli anni di quello straordinario evento politico, il femminismo, che ha attraversato le vite personali e collettive di migliaia di donne.

La prima parte del libro ripropone gli scritti pubblicati dalla Cigarini nell’edizione del 1995; la seconda quelli prodotti dalla stessa tra il 1999 e il 2020. Il volume è inoltre arricchito da un’intervista inedita, sul taglio della differenza tra la politica maschile e le sue forme, realizzata da Fanciullacci a Cigarini, nonché il saggio di Ida Dominijanni, Il desiderio di politica.

Giurista, avvocata, femminista, cofondatrice della Libreria delle donne di Milano, Lia Cigarini ci restituisce, con questo libro, la sua avventura-appartenenza femminista, e ci racconta parole-trame affrontate: libertà, rappresentanza, mediazione, desiderio, lavoro, diritto, aborto; e ci invita, infine, a riflettere sulle diverse pratiche politiche inventate e sperimentate: il partire da sé, l’autocoscienza, l’affidamento, la separazione e non il separatismo. Non mancano i riferimenti ai contesti relazionali ed affettivi, con i relativi conflitti che ne sono susseguiti.

Indiscussa protagonista del femminismo italiano, e più precisamente di quel femminismo della seconda ondata cominciato negli anni Sessanta del Novecento – che ha risvegliato in tante donne il desiderio di essere libere e che le ha fatte incontrare attraverso la pratica politica della relazione tra donne e successivamente dell’autocoscienza – Cigarini ripercorre quasi cinquant’anni di storia italiana. Rileva i cambiamenti di portata storica segnati dal linguaggio, dall’azione e dal simbolico femminile; e rimarca come in Italia e nel mondo le donne, partendo talvolta da piccoli gruppi, abbiano intrapreso un lavoro su se stesse e sulla propria sessualità, interrogato la propria esistenza e preso coscienza che il loro desiderio non era la parità con gli uomini, ma parte essenziale della libertà femminile. È l’inizio, dunque, di quella rivoluzione simbolica che ha poi coinvolto arte, letteratura, psicanalisi, nonché la politica e il suo linguaggio istituzionale, il lavoro, e quindi la sinistra, pronta ad assimilarne ed omologarne stili di vita e differenza. Un radicale cambio di civiltà che ha rotto con il patriarcato, ma ha pure allertato verso un patriarcato di ritorno, quello dei fratelli; paradossalmente, ha messo in guardia le donne stesse dalla fragilità e dalla crisi del simbolico maschile; un cambio di passo che appare davvero radicale quando va oltre il semplice cambiamento culturale della parità, parola, quest’ultima, usata quasi esclusivamente dalla politica maschile (sarà perciò necessario, in futuro, lavorare su parole nuove che, nel dare voce alla terza generazione di femministe, consentano ad esse di non restare prigioniere della crisi della politica tradizionale).

Il libro di Lia Cigarini, che richiama la voglia di vincere su una realtà ancorata a quelle teorie astratte e a quelle ideologie tuttora inchiodate su parità e istituzionalizzazione della differenza sessuale, si presenta dunque come percorso appassionato che a sua volta appassiona. La sua cifra di fascinazione è una complessa asistematicità, frutto, in fondo, di un lavoro collettivo. Un percorso apparentemente irregolare, che passo dopo passo, scritto dopo scritto, mostra però la sua visione d’insieme: dall’esercizio di potere privo di legittimità e good di rapporto con l’alterità, alla plastificazione dei corpi femminili, fino ad arrivare al sessismo democratico che fa un uso distorto della differenza.

Lia Cigarini, La politica del desiderio e altri scritti, Orthotes Editrice, Napoli-Salerno, 2022.

Il libro di Lia Cigarini è stato presentato a Napoli, il 22 marzo 2023, da Studi Femministi.