La giornata mondiale della giustizia sociale (ONU, A/RES/62/10), celebrata ogni 20 febbraio dal 2009, sensibilizza a livello mondiale un tema inerente ai diritti e ai doveri individuali come l’Occidente li ha definiti nel Novecento dello scorso millennio.

S’accompagna quindi ai temi della dignità, libertà, parità, equità, accesso alla giustizia, cittadinanza, patto tra i sessi, contrasto a ogni tipo di violenza, istruzione, linguaggio ecc.

I pensieri e movimenti intitolati alla giustizia sociale puntano a rimuoverne gli ostacoli e investono, a ricaduta, gli aspetti più diversi del vivere in comune nel pubblico e nel privato. 

Una giornata veramente “globale” non sottolineata molto nell’importanza che riveste e al momento storico in cui si offre; un momento in cui gli organismi internazionali, e in primis l’Onu, faticano nell’immagine e negli esiti e sul pianeta soffia il vento di guerre ininterrotte, misconosciute o che al contrario accentrano per breve tempo l’informazione, ma non sono meno devastanti sui destini delle persone sul pianeta per la maggior parte delle quali la giustizia sociale, seppure perfettibile, rimane un miraggio o una ancora faticosa conquista.

“Con l’aumento dell’esclusione e dell’ineguaglianza, dobbiamo rafforzare il nostro impegno per garantire che tutte le persone, senza discriminazione alcuna, abbiano accesso alle opportunità di miglioramento della vita propria e di quella altrui.” (Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite; Onuitalia.it)

Sulla giustizia sociale intesa come “transizione giusta” verso economie e società anche ambientalmente sostenibili, si moltiplicano le iniziative Onu (calendario su Onuitalia.it) tra le quali quelle inerenti interventi urgenti per “porre fine alla pandemia del femminicidio e di violenza contro le donne”.

Nel calendario delle Giornate internazionali Unesco, ricordiamo il 21 febbraio dedicato alla Lingua madre; istituita nel 1999 ma celebrata dal 2000, fu riconosciuta dall’ONU nell’Anno internazionale delle lingue (2008). Prende spunto dalla protesta studentesca in Pakistan a favore del riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale (21 febbraio 1952); prodromi della guerra per l’indipendenza del Bangladesh (1971), dalla Repubblica islamica del Pakistan.

La giornata riguarda sia le madrelingue che le diversità linguistiche e il multilinguismo.  Ricordiamo il Concorso letterario nazionale “Lingua Madre”, ideato da Daniela Finocchi (2005), progetto permanente della Regione Piemonte, si svolge durante il Salone Internazionale del libro a Torino.