Di seguito il testo dell’appello che è possibile firmare con una mail a:

emanueledattilo@gmail.com


Alla Spettabile Direzione del Cimitero Acattolico di Roma,

Patrizia Cavalli è stata la voce poetica più importante e più amata dell’ultimo quarto di secolo italiano. Le sue raccolte, pubblicate in Italia per Einaudi dal 1974, e tradotte nelle più importanti lingue europee (inglese, francese, tedesco, spagnolo, sloveno), da prestigiose e riconosciute case editrici (Farrar Straus Giroux, Hanser Verlag, Payot & Rivages, etc.), sono state salutate dalla critica internazionale come eventi auspicati, di straordinaria rilevanza letteraria. Nel 2018, una sua raccolta antologica è stata inclusa tra i Penguin Modern Classics, confermando così la sua statura tra i lettori di lingua inglese. Le sue traduzioni per il teatro, soprattutto da Shakespeare – di cui ha tradotto quattro pièces, dove ha esercitato massimamente il proprio virtuosismo poetico – sono state portate sul palco per decine di anni da numerose compagnie teatrali, e in seguito raccolte autonomamente a testimoniare la rilevanza della sua attività di traduttrice, in particolare dall’inglese. Ha ricevuto premi prestigiosi, tra cui il premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, il premio Viareggio, il premio Pier Paolo Pasolini, il premio Betocchi, il premio De Sanctis, il premio Cardarelli.

Nel 2016 ha vinto il premio «McKim Medal Gala» dell’American Academy in Rome. Le sue poesie sono presenti in numerose antologie internazionali, e trovano posto da anni anche nelle più comuni antologie per le scuole superiori. La sua poesia viene studiata nelle Università, e numerose tesi di laurea e di dottorato sono state pubblicate sulla sua opera. Patrizia Cavalli è stata una voce poetica amata e quasi venerata dalla città in cui ha vissuto, Roma, che ha saputo descrivere, raccontare e poetare, attraverso cinquant’anni, in versi e in prose (il suo unico libro in prosa, Con passi giapponesi, pubblicato da Einaudi nel 2019, è stato finalista al Premio Campiello del 2020). Patrizia Cavalli è stata uno dei rari poeti riconosciuti unanimemente da scrittori e critici: anzitutto da Elsa Morante, che la scoprì e ne fece pubblicare la prima raccolta, e poi da Cesare Garboli, Alfonso Berardinelli, Giorgio Agamben (per nominare solo i critici più durevoli e affezionati), ma anche da John Ashbery, Edmund White, Maike Albath.

Patrizia Cavalli è stata anche una poeta, occorre ripeterlo, amata profondamente dai lettori, anche giovanissimi, le cui poesie vengono recitate a memoria come un classico non canonico della letteratura italiana. Patrizia Cavalli non era cattolica, e le sue esequie sono state svolte –nella affollata camera ardente del Campidoglio – senza alcun segno né cerimonia religiosa. Le attestazioni di cordoglio sono state numerosissime, da parte dei più importanti quotidiani nazionali e internazionali, e da parte dei semplici lettori che hanno deposto numerosi mazzi di fiori sotto la sua abitazione.

Dagli anni 70, ha vissuto per lunghi periodi a New York, dove abita la sua coniuge, e dove la New York Foundation for Arts ha contribuito e sostenuto per anni la sua attività poetica. Patrizia Cavalli avrebbe molto desiderato, come ha espresso più volte, che le sue ceneri fossero deposte nel cimitero acattolico di Roma – il quale appare, popolato di gatti, anche in una sua memorabile prosa su Elsa Morante, pubblicata nel volume del 2019. Crediamo che sarebbe importante, per la città di Roma, onorare la memoria di Patrizia Cavalli in un luogo di tale bellezza, insieme alla memoria dei molti altri poeti sepolti lì. Per queste ragioni chiediamo alla Direttrice del Cimitero Acattolico di Roma che voglia accogliere la richiesta degli amici e dei numerosi lettori di Patrizia Cavalli affinché le sue ceneri vengano deposte in questo luogo, secondo il suo desiderio.

Chi vuole firmare, può mandare una mail a emanueledattilo@gmail.com