Il termine STEM è un acronimo formato con l’iniziale inglese di quattro diverse discipline, ScienceTechnologyEngineering Mathematics, ed è stato utilizzato per la prima volta nel 2001 nel corso di una conferenza della National Science Foundation (il sindacato dei docenti negli Stati Uniti) proprio per indicare l’insieme delle materie scientifiche, la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica sulle quali era necessario investire, insegnare ai giovani conoscenze e competenze tecniche per far fronte alle trasformazioni del sistema occupazionale operate dalla rivoluzione tecnologico-digitale in atto.

Oggi l’acronimo STEM indica un nuovo approccio educativo basato su una didattica, e dunque un apprendimento, di tipo interdisciplinare. Quando si parla di discipline STEM non si fa riferimento all’insieme delle materie scientifiche, ma a una nuova filosofia educativa che si serve dell’educazione scientifica per fornire una soluzione ai problemi di una realtà che è sempre più complessa e in costante mutamento. L’approccio STEM parte infatti dalla necessità di un approccio interdisciplinare, in cui le abilità provenienti da discipline diverse (in questo caso, la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica) si contaminano e si fondono in nuove competenze.

In particolare, nel modello delle discipline STEM si ha contaminazione tra teoria e pratica, in cui la scienza e la matematica, espressione di un ambito di ricerca pura, si fondono con gli strumenti, le risorse e la abilità della tecnologia e dell’ingegneria, che hanno invece una dimensione più applicativa.

Proprio per l’interdisciplinarietà dell’approccio, le materie STEM sono considerate funzionali all’acquisizione delle 4 C, ossia le 4 competenze definite come fondamentali dalla NEA (National Education Association – Associazione Nazionale per l’Educazione).

Si sono individuate le 18 competenze che studentesse e studenti devono possedere per fronteggiare con successo le sfide poste dal XXI secolo.

In particolare, tra le 18 skill 4 sono state considerate particolarmente rilevanti:

  • Critical thinking, il pensiero critico – Per pensiero critico si intende un’analisi oggettiva e obiettiva, senza opinioni e distorsioni emozionali. Le materie STEM permettono agli studenti di sviluppare la capacità di osservazione e di analisi, il problem solving e l’abilità di praticare connessioni corrette.
  • Communication, la comunicazione – Capacità di trasmettere le proprie idee e i propri processi decisionali quando si comunica con i membri di un team.
  • Collaboration, la collaborazione – Lavorare con gli altri in modo armonico, aiutandosi l’un l’altro, dividendo i compiti in base alle proprie attitudini e capacità. Le discipline STEM possono aiutare a impegnarsi in un obiettivo che sia collaborativo e non competitivo, in cui lo sforzo di ciascuno può portare al raggiungimento di un risultato comune.
  • Creativity, la creatività – Il pensiero creativo è la capacità di pensare fuori dagli schemi, trovando soluzioni innovative ai problemi.


Quali sono gli effetti della educazione STEM?

Lo sviluppo dell’ingegno e della creatività per nuove idee e innovazioni.

La capacità degli studenti di accettare gli errori come parte del processo di apprendimento, consentendo di costruire fiducia e resilienza, che permette un processo che porta al successo.

La possibilità degli studenti di tutti i livelli di abilità di poter lavorare insieme in team per trovare soluzioni ai problemi, registrare dati, scrivere report, fare presentazioni, ecc.

Saper riconoscere il potere della tecnologia e dell’innovazione.

Comprendere come risolvere i problemi usando le capacità di pensiero critico.

Nell’istruzione STEM, agli studenti vengono insegnate abilità che possono utilizzare nel mondo reale. Questo motiva gli studenti a imparare, poiché sanno che le abilità che acquisiscono potranno essere utilizzate immediatamente

Per maggiori approfondimenti: www.indire.it