l’immagine virtuale di Rita Levi  Montalcini dà il ben venuto a chi entra nel museo – foto ANSA

Imparare la scienza ‘direttamente’ da chi la storia della scienza l’ha scritta: ad insegnarla  saranno, infatti, i Premi Nobel Rita Levi Montalcini, Enrico Fermi, Ernst Boris Chain e Daniel Bovet, nella loro versione avatar.

Accade al nuovo, e primo, Museo di sanità pubblica italiano, all’insegna di tecnologie digitali e percorsi altamente interattivi, inaugurato  il 21 aprile all’Istituto superiore di sanità (Iss) dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presenza dei ministri della Salute e dei Beni culturali, Beatrice Lorenzin e Dario Franceschini. Con un percorso suddiviso in 4 sezioni. Un museo, dedicato innanzitutto alle scuole, che nasce per la celebrazione degli 83 anni di vita dell’Iss, il più antico e grande istituto di sanità pubblica in Europa. Così, gli avatar dei Nobel, dialogando tra loro, introdurranno i visitatori ai temi della scienza, ma si potrà anche sfogliare elettronicamente i libri rari dell’Iss, oltre mille, ed ammirare i 17 disegni anatomici realizzati da Antonio Canova.

Il Museo dell’ISS, aperto al pubblico, ha sede presso la storica sala del Giardino d’Inverno dell’Istituto Superiore di Sanità. Sarà oggetto di visite guidate previa prenotazione anche da parte delle scuole che potranno così sfruttare la capacità di coinvolgimento delle più moderne tecnologie utilizzate per favorire il rapido apprendimento dei contenuti delle quattro sezioni del Museo.

Le due coppie di Premi Nobel, Rita Levi Montalcini e Enrico Fermi e poi Ernst Boris Chain e Daniel Bovet, daranno il benvenuto ai visitatori nel Museo dell’ISS. I loro avatar accoglieranno infatti gli ospiti e, dialogando fra loro, li introdurranno ai temi della scienza, alle atmosfere di quegli anni, ma anche alle implicazioni etico-sociali del progresso scientifico e tecnologico.

È un Museo altamente interattivo ed esperienziale, che sfrutta le più recenti tecnologie digitali per spiegare con linguaggio comprensibile a tutti il valore della ricerca scientifica e dei suoi frutti. Progettato e realizzato in collaborazione con Palazzo della Salute secondo i principi che hanno ispirato nel 2015 la realizzazione del MUSME (Museo della Storia della Medicina di Padova), dove la storia delle scienze mediche si sposa con le più avanzate tecnologie multimediali, il Museo dell’ISS nasce per stimolare la partecipazione attiva dei cittadini nell’acquisizione delle conoscenze scientifiche.

“Abbiamo voluto questo Museo per farne un polo di diffusione della cultura scientifica – spiega Walter Ricciardi, Presidente dell’ISS – perché la sua crescita è strettamente connessa alla tutela della salute pubblica. Abbiamo immaginato la custodia della tradizione e della storia come rivolta al futuro, offrendo ai cittadini uno strumento in più per acquisire conoscenze e, alla fine di ogni sezione, mettersi alla prova attraverso un test interattivo”.

Sarà un Museo aperto a tutti i cittadini e con un’attenzione particolare alle scuole: insegnanti e allievi entreranno nel mondo scientifico attraverso modalità multisensoriali che impegnano l’apparato uditivo e visivo. I visitatori potranno osservare, per esempio, il video storico nel quale si mostra la lotta contro la malaria, i modelli di insetti e zanzare in una teca e verrà riprodotta, azionando una macchina a vapore, l’erogazione del DDT, mentre sarà possibile ascoltare il ronzio delle zanzare. Nel viaggio al Museo tra passato e futuro, sarà possibile, inoltre, ammirare e sfogliare elettronicamente il Fondo dei libri rari e di pregio dell’ISS, costituito da oltre mille esemplari di libri antichi a stampa pubblicati fra il 1504 e il 1830 in cui si distinguono tre manoscritti, 104 cinquecentine, 162 seicentine, 814 settecentine, 73 volumi dell’Ottocento. Della collezione fa parte anche la serie di 17 disegni anatomici realizzati da Antonio Canova acquistati dall’Istituto nel 1943. L’89% dei libri è edito in lingua italiana e latina, il 10% in francese e 1% in altre lingue.

Il percorso è diviso in quattro sezioni: la prima è dedicata alla genesi dell’edificio dell’Istituto Superiore di Sanità, la seconda è stata costruita per parlare degli strumenti, dei laboratori, delle persone, la terza celebra il Fondo Libri Rari della biblioteca dell’ISS; la quarta, dedicata specificamente all’attività di divulgazione, è dedicata a tematiche attuali e a progetti scientifici. “L’ultima sezione è invece riservata a progetti divulgativi – spiega Ricciardi – dove useremo modalità innovative per parlare di scienza. Da qui partiranno, per esempio, mostre itineranti nel Paese dedicate ai temi più importanti ed attuali di sanità pubblica e ai progressi della medicina. Mai come oggi, infatti, cittadini consapevoli possono contribuire attraverso i propri comportamenti a tutelare la salute pubblica e i successi ottenuti grazie ai frutti della ricerca. Vogliamo assolutamente risalire la classifica dei paesi con maggiori competenze diffuse in tema di salute, in cui oggi l’Italia occupa il penultimo posto. Il Museo dell’ISS e le iniziative culturali collegate sono il nostro concreto contributo”.

Sarà possibile visitare il Museo dell’ISS solamente su prenotazione scrivendo a:museo@iss.it