Per l’8 marzo, volentieri segnaliamo l’esperienza della classe 3A della scuola Bresadola di Trento, i cui alunni e alunne hanno partecipato e ottenuto riconoscimenti al My Hero International Film Festival e in altri festival nazionali e internazionali, con il loro film «Pestis Muliebris. Storie di resilienza femminile», dedicato alle donne che nel passato hanno dovuto affrontare oltraggi e umiliazioni durante i loro faticosi e disprezzati percorsi di studi scientifici. 

Il MY HERO International Film Festival non è solo una piattaforma per presentare film; è una celebrazione della creatività, della diversità e del potere della narrazione. Gli studenti delle scuole medie italiane hanno colto questa opportunità con entusiasmo, riversando il cuore e la mente nella realizzazione di film che affascinano il pubblico di tutto il mondo.

La classe 3A della SSPG “Giacomo Bresadola” di Trento da due anni partecipa ad attività di carattere cinematografico, promosse dal docente di Italiano, Vittorio Caratozzolo. Nell’a. s. 2022-23 alunni e alunne hanno concluso i lavori iniziati l’anno precedente realizzando il cortometraggio «Pestis Muliebris. Storie di resilienza femminile». 

Questo il VIDEO:

qui l’articolo (in inglese) sulla piattaforma di My Hero dedicato alla partecipazione italiana.

«Pestis Muliebris» prende il titolo e lo spunto da una pubblicazione, “The Transactions of the American Medical association”, che nel 1871 protestava contro le aspirazioni femminili in ambito scientifico, che veniva considerata un’altra malattia che stava diventando epidemica: la questione femminile quindi stava tormentando il mondo. Nel cortometraggio sfilano donne che affrontarono oltraggi e umiliazioni durante i loro faticosi e disprezzati percorsi di studi scientifici: da Elizabeth ed Emily Blackwell, a Maria Sklodowska (Curie), fino alle scienziate premio Nobel del XX e XXI secolo, ancora poche rispetto al loro effettivo ruolo nelle ricerche scientifiche internazionali.

A partire da un soggetto proposto dal prof. Caratozzolo, le alunne Sofia, Eugenia, Allegra, Margherita, Elisa, Anna, Stella, Nicole, Giada, Samantha hanno ridotto ed adattato il testo-base, svolgendo anche ricerche sulla storia del premio Nobel e delle discriminazioni patite dalle donne nell’intraprendere una carriera in campo scientifico-medico; alunne e alunni si sono dedicati alle diverse attività di ripresa, anche dietro la videocamera; decidendo inquadrature e ambientazione. Alcuni studenti hanno suonato e registrato parte della colonna sonora.

Coinvolgendosi nel processo creativo e nella produzione cinematografica, questi studenti si assumono la responsabilità dei loro progetti. Dalla scrittura delle sceneggiature alla ricerca, dalla recitazione alle riprese, ogni aspetto è frutto di uno sforzo collaborativo. 

Le narratrici del film sono travestite da uomini fin dall’inizio e svelano solo nel finale la loro natura femminile, come a far capire la necessità di essere uomini per veder riconosciuta la propria autorevolezza.

Nonostante le sfide e la natura dispendiosa in termini di tempo del progetto, gli studenti hanno colto l’opportunità di approfondire un argomento significativo: la storia delle donne in medicina. Con l’aiuto del loro professore d’arte, hanno dato vita alla loro visione, creando una narrazione potente che ha avuto risonanza con il pubblico. 

L’ attività cinematografica è iniziata durante il lockdown 2020-21, a costo 0, e i corti sono ben presto stati apprezzati in oltre 50 Paesi del mondo, ricevendo oltre 640 selezioni ufficiali (nominee, finalist, semi-finalist…), di cui 160 trasformate in premi di varia denominazione.