Rammento della mia amata nonna materna una frase: la vita bisogna amarla molto. Le piaceva aggiungere poi, fra faceto e pensoso: bisogna anche amarsi molto.

La lettura di Still Alice mi ha riportato alla mente quelle parole, invischiata a mia volta nella percezione di un dolore battente, stringente e struggente al tempo stesso nel racconto fatto da Alice Howland, cinquant’anni, docente universitaria di successo.

Lucida in una prova che la spinge nella direzione di uno scorato (ma tenace) aggrapparsi alle proprietà di quella che desidera continuare a chiamare la sua vita. Suo malgrado.

Delicato e complesso il tema della malattia, quella malattia. Non un cancro, che la protagonista quasi auspicherebbe, nemico che, pur interno, si può combattere con armi dal di fuori, forse anche vincere.

Un nemico, invece, nel suo cervello, fatto di neuroni che vengono strangolati a morte, troppo in silenzio per poterli sentire.

Alice perderà pian piano i nomi di coloro che ama, i ricordi che la rappresentano a se stessa come se stessa. Sarà inesorabilmente deprivata della sicurezza di poter rammentare quella che è stata, costretta a vivere nel sentirsi ri – trovare pezzi di sé incastrati in modo bizzarro.

Un io, il suo, che funzionerà in percentuale, sempre meno in grado di  guardare chi davvero sarà lei quando si penserà , poco  scontatamente , ancora Alice.

La vita, generosa fino a quel giro, un attimo dopo pare presentarle un conto molto salato, una fotografia sfocata che non sa essere già diventata la sua immagine.

Una partita contro una malattia subdola, dalle molte incognite, in campo pressanti gli istanti sconnessi col passato, i minuti scollegati alla residua consapevolezza di presente ed i momenti già disconosciuti di futuro.

L.Genova,  Still Alice Perdersi, Piemme edizioni,2010 – Nuova edizione gennaio 2015 –  Stampato presso ELCOGRAF S.p.A – Stabilimento di Cles (TN) – Titolo originale Still Alice 2007, 2009 – Published by arrangement with Pocket Books – Traduzione di Laura Prandino


Da libro di self publishing a bestseller internazionale. Il romanzo Still Alice di Lisa Genova, dal quale è stato tratto l’omonimo film con Julianne Moore nel ruolo della protagonista, è un curioso caso editoriale. Opera prima della sua autrice, che è una neuropsichiatra, è stato inizialmente stampato a sue spese. Il passaparola ha fatto tutto il resto. Finché una giornalista di un importante quotidiano americano l’ha intercettato, letto e recensito, accrescendo la notorietà del libro. A questo punto, è entrata in campo una grande casa editrice, Simon & Schuster, che l’ha ripubblicato, facendolo diventare un bestseller. Tant’è che è rimasto nella classifica dei libri più letti stolta dal New York Times per 40 settimane. Questo fenomeno editoriale esce ora anche in italiano, proposto da Piemme.