L’ 11 settembre, a Milano, si è svolta la prima assemblea nazionale dell’associazione Donne 4.0.

Sono 19 le socie fondatrici – provenienti da tutto il territorio nazionale – e la presidente è Darya Majidi, autrice nel 2018 di un libro – Donne 4.0: Riflessioni di una imprenditrice e mamma digitale – che ha dato origine, nel 2019, a una community, cresciuta durante il lockdown fino a diventare, oggi, una associazione sociale.

La mission dell’associazione è: “Rendere protagoniste le donne nell’affrontare le nuove sfide globali e costruire con le tecnologie un futuro inclusivo e sostenibile.” Superare, insomma, il gender gap grazie alle tecnologie digitali nella consapevolezza che la quarta rivoluzione industriale, l’Industria 4.0, è già alle porte, e porterà con sé grandi mutamenti nel mercato del lavoro.

La convinzione di fondo è che le tecnologie rappresentino strumenti di libertà, di rappresentanza e di azione per tutte le donne e possano contribuire alla loro crescita in tutte le fasi della vita.

Il Manifesto dell’associazione individua 4 ambiti di intervento fondamentali: la formazione (avvicinare fin dalle scuole primarie le bambine alle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics); il lavoro (sviluppare abilità e competenze per chiudere il cosiddetto “gender digital mismatch”); rappresentanza (incrementare la presenza di donne nelle aziende tech e nelle istituzioni anche nei ruoli apicali); imprese femminili tech (che vanno supportate nella nascita e nella crescita con strumenti e agevolazioni anche fiscali, nella direzione indicata dalla Missione 5 del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza – PNRR).

Per leggere il Manifesto dell’associazione e per maggiori informazioni sulle iniziative:

visitare il sito http://www.donne4.it