Lei si inginocchiò davanti a Lui, gli bagnò i piedi con le lacrime e li asciugò con i capelli…”

E’ veramente Maria Maddalena la dea occulta del Cristianesimo? Secondo la scrittrice inglese Lynn Picknett non ci sono dubbi. Studiosa di Lucifero e dei Templari propone una lettura completamente nuova, originale e, se vogliamo, sovversiva riguardo a quanto è stato finora trasmessoci su Maria Maddalena.

Occorre sbarazzarsi subito – avverte lei – dell’immagine classica e anche delle interpretazioni che ne fanno una specie di tredicesimo apostolo. Maddalena – a parere della studiosa – era di origine etiope o egiziana e non ebrea. Ne consegue che, probabilmente, il colore della sua pelle non era il bianco.

Maria Maddalena (Sursock) di Artemisia Gentileschi

La posizione di Maddalena nella cerchia degli Apostoli era preminente in quanto – stando sempre alla Picknett – sarebbe stata la compagna di Gesù a cui diede, forse, anche un figlio e sarebbe stata lei, e non Pietro, a vederlo per prima risorto.

Non tutti saranno predisposti ad accettare queste tesi , quel che è certo, però, è che da sempre la figura della Maddalena ha affascinato credenti e non credenti. Basti anche pensare a quanti dipinti le sono stati dedicati nei secoli!

Ora il libro di Lynn Picknett va oltre rendendola non solo Apostolo degli Apostoli ma dandole una connotazione umana più che spirituale. Donna di terra, potremmo definirla, prima ancora che di cielo.

Il saggio, inoltre, rivisita e scava anche nel “segreto” di Maria di Nazareth e ricostruisce i luoghi di culto della Maddalena nera.

Il libro non è di facile lettura e presenta, a volte, aspetti sconvolgenti. Ma tutto è utile per ampliare e soprattutto stimolare la nostra conoscenza e aprirci a nuove prospettive.

Il dubbio è stato definito “una squisita ebbrezza del pensiero”.

Occorre inoltre dire che Maddalena è certamente il personaggio del Vangelo più noto ed è il soggetto preferito da innumerevoli pittori. E’una vera star nelle arti figurative ma anche fonte di ispirazione letteraria.

Nel Vangelo le pagine di San Giovanni sono tra le più emozionanti per la loro progressività drammatica quasi drammaturgica: la scoperta della tomba vuota, il suo sgomento, il suo pianto disperato.

Lo si voglia o no, è Lei la figura femminile in primo piano del Vangelo e risuonano a lungo nelle nostre orecchie quelle parole davanti alla tomba vuota.

“Donna, perché piangi?” “Perché – risponde Lei semplicemente – han tolto il mio Signore e non so dove l’abbiano messo”. Parole semplici che qualunque donna innamorata avrebbe potuto pronunciare.

Fu Lei a ungere il corpo di Gesù e fu Lei a infondere coraggio nei discepoli dopo la crocefissione.

Nella storia di Maddalena si mescolano sapientemente due fecondi motivi letterari: il peccato e la redenzione.

Innumerevoli pittori si sono ispirati alla sua figura: da Donatello a Tiziano, da Tintoretto a Van Dyck e ancora Durer, Annibale Carracci, Cristoforo Allori, Del Greco, Rubens, Poussin, Canova e tanti altri ancora. Impossibile citarli tutti.

Tiziano, in particolare, pur cogliendo lo sconcerto di Lei per la morte di Cristo, non mancò di sottolinearne la sensualità mostrandone il corpo in tutta la sua bellezza, dove i seni nudi troneggiano, la mano di Lei si poggia dolcemente sul proprio cuore mentre lo sguardo è rivolto al cielo.

E non possiamo tacere la notizia, del marzo scorso, sul dipinto di Artemisia Gentileschi dedicato alla Maddalena. Il suo è stato un arrivo da vera star, quando ormai tutti i quadri per la mostra “Le signore dell’arte” al Palazzo reale di Milano, erano appesi alle pareti. Si tratta di un’opera poco nota della pittrice, appartenente alla collezione privata di una aristocratica famiglia libanese, i Sursock, il cui palazzo sorge a poca distanza dal porto di Beirut dove lo scorso anno si verificò un attentato. Gli effetti dell’esplosione provocarono diversi danni alla tela che sono stati oggetto di un intervento urgente per poterlo esporre a Milano.

Oltre alla Gentileschi anche le pittrici Lavinia Fontana e Fede Galizia, hanno dedicato la loro attenzione a Maria Maddalena.

Fede Galizia era specializzata in nature morte che molto successo ricevevano all’epoca da parte di critici e committenti per la fedeltà al vero che Caravaggio aveva così brillantemente esaltato. Peccato che per un’artista così notevole risulti difficile stabilire la data certa di nascita e anche quella della sua morte attribuita dopo il giugno 1630.

Fede Galizia titola il suo quadro “Noli me tangere” frase famosa del Vangelo che Cristo risorto intimò alla Maddalena

Anche Elisabetta Sirani, pittrice bolognese nata nel 1638 e morta precocemente nel 1665, ha dedicato alla discepola di Gesù un suo celebre dipinto. E’ una Maddalena estatica e seminuda ed Elisabetta non si fa scrupolo a puntare su quell’erotismo che da sempre questa figura di santa emana. Sulla tela la santa sembra quasi caduta in deliquio, accanto a lei un crocifisso e un libro delle Sacre Scritture lasciato aperto. Nel suo libricino dove annotava i propri lavori, Elisabetta così la descrive: “Una Maddalena penitente, mezza figura, che guarda al Cielo con un flagello nella mano destra tela eseguita per il signor marchese Ferdinando Barbazzi”. Il critico Malvasia, quando vide il quadro, così lo definì: “Una Maddalena finissima, belle mani, bei panni, con certi rossetti tra le carni…”

Il flagello, sottolineato da Elisabetta nel dipinto, vuole certamente richiamare il Cristo sofferente dal quale è possibile ottenere perdono e salvezza.

Tornando alla nostra autrice Lynn Picknett che ha dedicato il suo libro a Maria Maddalena riportiamo quanto segue: “Come i successivi uomini di chiesa, anche gli autori dei Vangeli del Nuovo Testamento si comportano in maniera strana ogni volta che la Maddalena entra in scena. Per esempio, gli ultimi 11 versetti del Vangelo di Marco, in cui viene espressamente citata come la prima persona che ha visto il Cristo risorto e il rimprovero da Lei rivolto ai discepoli per la loro mancanza di fede originariamente, non erano inclusi nei primi manoscritti dimostrando così un’ambivalenza verso le donne e in particolare verso la Maddalena, che fece sì che la lista delle discepole venisse omessa dal testo del Vangelo secondo Luca”.

Sottolinea ancora l’autrice: “C’è della malignità apparentemente scherzosa ma che risulta invece quasi sprezzante quando il discepolo Marco dice: ‘Apparve prima a Maria di Magdala dalla quale aveva cacciato sette demoni’. Fatto questo riportato anche dal Vangelo di Luca. E’ evidente che gli autori dei Vangeli – osserva l’autrice – fossero molto ansiosi di non farci dimenticare che era una donna dal passato corrotto. Perché – si chiede la Picknett – gli autori dei Vangeli erano così diffidenti verso il suo potere se non addirittura spaventati?”

Concludiamo con una citazione di Ibn Aarabi che Lynn Picknett inserisce nel suo libro: ”L’amante divino è spirito senza corpo. L’amante fisico è corpo senza spirito. L’amante spirituale possiede spirito e corpo”. Insomma Maddalena possedeva spirito e corpo e per questo incuteva sospetto. Comunque sia, a rimettere le cose a posto, basti ricordare quello che Gesù disse a Simone: “Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi, Lei, invece, mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio. Lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, Lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati poiché ha molto amato. Invece quello cui si perdona poco, ama poco”.

Va ricordato inoltre che Maddalena, così come ci viene raccontata, portava i capelli sciolti e scoperti cosa che nessuna donna ebrea giudaica avrebbe fatto perché era indice di licenziosità sessuale. I discepoli devono averlo giudicato assolutamente scandaloso.

Soltanto due persone nel Nuovo Testamento praticano rituali su Gesù: Giovanni Battista che lo battezzò nel fiume Giordano, Maddalena che si inginocchiò ai suoi piedi glieli lavò e glieli asciugò.

Credenti o non credenti resta un’immagine della santa non di sottomissione come qualcuno ha ipotizzato, ma di arditezza e assoluta poesia.