L’ultimo numero della newsletter InGenere – Dati – Politiche – Questioni di genere è un numero speciale dedicato al lavoro delle donne nell’industria della musica. 

Attraverso dati, interviste e articoli, abbiamo cercato di capire come si manifesta il gap di genere nella discografia globale, sia a livello creativo che manageriale, con un’attenzione particolare al mercato italiano. La rivoluzione del “fai da te” nel panorama musicale degli anni ’20 del duemila ha permesso un accesso ad ampio spettro all’industria discografica globale, questo non è coinciso con una piena inclusione di soggettività e culture. Sempre più spesso le musiciste non bianche arrivano in cima alle classifiche grazie allo stereotipo della nera ipersessualizzata, in un cocktail di contraddizioni che professa l’empowerment e interiorizza la misoginia, mai come oggi il rap e l’hip-hop hanno bisogno di letture intersezionali. “Vorrei creare un ufficio di collocamento per le professioniste della musica, che venga istituito un garante”, Giulia Ananìa, autrice per alcune delle voci più importanti del panorama italiano, racconta cosa significa oggi per una donna affermarsi nel settore discografico. Marta Venturini, che ha lanciato Calcutta nel 2015 e ha lavorato con Paola Turci, Emma Marrone, Giusy Ferreri, Fedez, in un’intervista ci racconta cosa significa produrre dischi e farlo bene. Un rapporto dell’Istituto Nuovo Imaie fa il punto sulla presenza delle donne nell’industria discografica, cosa dicono i dati sull’Italia.

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L’industria discografica non è davvero inclusiva

Foto: Pixabay/ Rahul Yadav

La rivoluzione del “fai da te” nel panorama musicale degli anni ’20 del duemila ha permesso un accesso ad ampio spettro all’industria discografica globale. Questo non è coinciso con una piena inclusione di soggettività e culture, cosa dicono i dati più recentiArticolodi Yasmina Maiga

Perché il rap ha bisogno di uno sguardo intersezionale

Foto: Unsplash/ Charisse Kenion

Sempre più spesso le musiciste non bianche arrivano in cima alle classifiche grazie allo stereotipo della nera ipersessualizzata, in un cocktail di contraddizioni che professa l’empowerment e interiorizza la misoginia. Mai come oggi il rap e l’hip-hop hanno bisogno di letture intersezionaliArticolodi Yasmina Maiga

Donne che fanno i dischi

“Vorrei creare un ufficio di collocamento per le professioniste della musica, che venga istituito un garante”. Giulia Anania, autrice per alcune delle voci più importanti del panorama italiano, racconta cosa significa oggi per una donna affermarsi nel settore discograficoArticolodi Yasmina Maiga

Produrre dischi e farlo bene

Marta Venturini, compositrice e produttrice, ha lanciato Calcutta nel 2015 e ha lavorato con alcune delle voci più note in Italia, da Paola Turci a Emma Marrone, passando per Giusy Ferreri e Fedez. In un’intervista ci racconta cosa significa fare questo lavoroArticolodi Yasmina Maiga

Come stanno le donne nel mercato della musica

A febbraio 2020, in concomitanza con il Festival di Sanremo, Nuovo Imaie , istituto mutualistico nato per sostenere chi lavora nel settore della musica, pubblicava i primi dati sulla presenza di interpreti e musiciste nell’industria discografica internazionale degli ultimi settant’anni. OltreNews