Ci sono titoli intriganti e fantasiosi e certamente quello dell’opera d’esordio di Odile Mots (Il Mio Libro, 2015), soddisfa le maggiori esigenze e non delude rispetto al contenuto: una narrazione ‘circolare’, a tratti calligrafica e intimista; un linguaggio sofisticato; un’unica, trasparente, metafora.
Novella lunga che ben si definisce/autodefinisce “La storia fabulosa. Dell’andare da Luogo ad Altrove” racconta del “giovane Numero 26” che, “nato nell’asfissia egalitaria di Blisstown sfida l’amata madre Numero 62” e lascia il suo Mondo numerico per addentrarsi in quello alfabetico.
Ad Afterworld ogni cosa sarà diversa. Dai Numeri alle Pecore. La storia prosegue.
Alcune sintetiche indicazioni anticipano le tappe/: es. Tempo (Ovvero: quando i sogni combattono la realtà. Quando la speranza incontra la vita. Quando il corpo nega l’amore. Quando non volere è andare via). Parentesi d’Autrice.
Il ricorso costante all’immaginifico, l’uso spregiudicato della punteggiatura, le frasi rotte, mantengono un ritmo serrato alla narrazione; stimolano riflessioni e scelte; avvincono a una trama non riassumibile e che termina con un “Non c’è conclusione che regga…”.
Meglio accettare subito la sfida del Numero 26/Odile Mots e inoltrarsi nell’Intervallo Spazio-Temporale, che è il libro stesso, gustando la sperimentazione di queste pagine prime, corredate da disegni: es. “il Pre-luogo. Giardino dei Semplici”; “Terra dei Numeri” (d’impianto spiral-labirintico); “Tempo. Come basalto e mirra”.
“Non chiedete oltre il nome. Narratrice è una sintassi, un’unità significativa fino a un certo punto. Al punto, riparte. Inizia a scrivere.”
(http://www.lafeltrinelli.it/libri/mots-odile/origami-pecore-nere-leggend/9788891097743)