LETTERA APERTA

Ill.mo Sig. Ministro dell’Istruzione e Merito – Giuseppe Valditara

Ill.ma Sig.ra Ministra dell’Università e della Ricerca – Anna Maria Bernini

Ill.ma Sig.ra Ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità – Eugenia Roccella

Ill.mo Sig. Ministro dell’Interno – Matteo Piantedosi

Ill.mo Sig. Ministro della Giustizia – Carlo Nordio

Ill.me/i,

stiamo seguendo con viva partecipazione e attenzione l’evoluzione del dibattito interministeriale e parlamentare teso a promuovere azioni più incisive nel contrasto ai femminicidi e più in generale contro la violenza di genere.

È con grande senso di responsabilità che il Telefono Rosa Piemonte di Torino, come centro antiviolenza molto vicino alle realtà in questione, apprezzando comunque gli sforzi che vengono realizzati per la tutela delle cittadine offese dalla violenza, non può esimersi dal richiamare una visione prospettica diversa. Sono ormai condivise le radici storiche, culturali e sociali della violenza di genere: radici che solo in una dimensione culturale e sociale diversa possono consentire di modificare la storia di tali eventi.

Sono quindi i luoghi educativi quelli che dovrebbero promuovere la conoscenza e la pratica di sane relazioni tra i generi: non come materia a sé, ma come intervento strutturale e programmato. Dal gioco della prima infanzia alle conoscenze più approfondite delle scuole superiori, con interesse trasversale di discipline quali la lingua italiana, la storia, la filosofia, le scienze umane. Con uno sguardo alla gentilezza, al diritto, dalle libertà individuali all’equilibrio sentimentale. Con una formazione dei e delle docenti che davvero hanno un rapporto continuativo con bambine, bambini, ragazze e ragazzi. Il tutto con costo poco superiore allo zero.

Non è nostra intenzione incidere ulteriormente nei Vostri impegni: siamo però disponibili, se l’ipotesi venisse condivisa, a chiarire meglio il senso della proposta.

Porgiamo infiniti ringraziamenti e doverosi ossequi.

Torino, 8 giugno 2023