1972  ADRIENNE RICH – Trad.Liana Borghi
1. La libertà della donna tutta pazza

di imbrattare e giocare con la sua pazzia
scriverci con le dita inzuppate dentro
lungo tutta una stanza

che non è, certo, la libertà
che uno ha, di camminare a Broadway
fermarsi & tornare indietro o proseguire
10 isolati, 20 isolati

ma sembra invidiabile forse
a chi compromessa

si raggomitola nella placenta del reale
che doveva nutrirla & che la strangola.

2. Cercando di accendere un ciocco che giace nell’umido
da quando questa casa esiste:
persino coi rami secchi non ci riesco
persino coi rovi.
Ritorco l’anno trascorso in un nodo di vecchie testate
– questa rosa non vuole sbocciare.

Un mucchio di cenci su cui il macchinista s’è pulito le mani
come si sente nel ripostiglio, ora per ora?
Ogni giorno durante l’ondata di caldo
misurarono la temperatura del fienile.
Io mi rannicchiavo fuggitiva
nel caldo dolce ribollir del fieno

mormorando: vieni.

3.Piatta landa nel cuore dell’inverno.
Gli uomini della luna tornano dalla luna
gli uomini del fuoco escono dal fuoco.
Tempo senza sapore: tempo senza decisioni.

Odio di sè, un monotòno nella mente.
La superficialità di una vita vissuta in esilio
persino nei paesi caldi.
Cleaver fissa una vetrina piena di coltelli.

4.Luce bianca spacca la stanza.
Tavola. Finestra. Paralume. Tu.

Le mani appiccicose in modo nuovo.
Sangue mestruale
sembra colare dal tuo fianco.

Ci proveranno i giudici a dirmi
di chi era quel sangue?

5. Pazzia. Suicidio. Assassinio.
Non c’è altra via che questa?
Il nemico, sempre semi-nascosto
va sciando nella vicina foresta, in un sudario
che turbina di neve, abominevole uomo delle nevi
insieme il più distruttivo
e il più elusivo essere
abbatte i bambini di May Lai
svanisce nel confronto.

Principe dell’aria e del buio
computa il conto dei corpi, si masturba
nella fabbrica
dei fatti.

6. Fantasie di omicidio: non basta:
uccidere è amputare il dolore
ma il killer continua a far male

Non basta. Quando sogno io di incontrare
il nemico, questo è il mio sogno:

acetilene bianco
trasuda dal mio corpo
emana senza sforzo
perfettamente centrato
sul vero nemico

penetra nel suo corpo sino al filo
dell’esistenza
cauterizzando la menzogna
lasciandolo in un nuovo
mondo; un uomo
cambiato.

7. All’improvviso vedo che il mondo
non è più praticabile:
tu sei là fuori a bruciare i raccolti
con qualche nuovo sublimato
Stamani hai lasciato il letto
che ancora dividiamo
e sei andato fuori a spargere impotenza
sul mondo

Ti odio.
Odio la maschera che porti, i tuoi occhi
che assumono una profondità
che non possiedono, mi attirano nella grotta del tuo teschio
paesaggio di ossa
Odio le tue parole
mi fanno pensare a falsi
proclami rivoluzionari
secca pergamena finta
venduta nei campi di battaglia.

Ieri notte, in questa stanza, piangendo
ti ho chiesto: cosa senti?
non senti niente?
Ora nella torsione del tuo corpo
mentre defoli i campi di cui vivemmo
ho la tua risposta.

8. Terra sciupata. Luna mangiata dai vermi.
Una pallida filigrana d’argento
giace come un reticolato sull’acqua
nera. Tutti questi fenomeni
sono transitori.

Avrei amato vivere in un mondo
di donne e uomini in collusione
gaia con foglie verdi, steli,
costruire città minerali, cupole trasparenti,
piccole capanne d’erba intrecciata
ognuna col proprio disegno –
una cospirazione e coesistere
con la Nebulosa del Granchio, l’universo
che esplode, la Mente –

9.”L’unico vero amore che ho mai provato
è stato per i bambini e le altre donne.
Tutto il resto era voglia, pietà,
odio di sé, pietà, voglia”.
Questa è la confessione di una donna.
Ora, guarda ancora il viso
della Venere di Botticelli, Kalì,
la Giuditta di Chastres
con il suo cosiddetto sorriso.

10. come ci bruciamo l’esistenza
testimonianza:
la sotterranea
si precipita verso Brooklyn
la testa sulle ginocchia
addormentata o drogata
la via del treno subterraneo
es peligrosa
molti dormono
fino in fondo

altri siedono
bucando l’aria con sguardi di fuoco

altri fanno piani di rivolta:
notte dopo notte
sveglia in prigione, la mia mente
lambiva il materasso come fiamma
finché il braccio di celle avvampò ruggendo
Thoreau dà fuoco ai boschi
Ogni atto di presa di coscienza
(dice qui in questo libro)
è un atto contro natura.