Città reali, città immaginarie, con lungo sottotitolo Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene, tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, sui più recenti intrecci tra l’individuale e il collettivo nello scenario urbano, è l’ultimo saggio di Carla Guidi, accompagnato da una nota introduttiva di due noti sociologi (Franco Ferrarotti e Pietro Zocconali, presidente A.N.S.) e da una fitta documentazione fotografica di Valter Sambucini, commentato da Giorgio Di Genova (I racconti visivi di Valter Sambucini).

È un libro di ricerca sui fenomeni sociali e artistici che evidenzia l’identità, lo scambio, i cambiamenti in atto nei linguaggi artistici più complessi attualizzando l’analisi dei segni – lasciati e in atto – nell’era geologica convenzionalmente indicata, per le modifiche umane introdotte, Antropocene.

La copertina è un manifesto della volontà dell’Autrice nell’evidenziare lo stretto rapporto tra “percorsi pittografici della Street Art e i percorsi incisori degli artisti del Tatuaggio, che utilizzando entrambi un immaginario nato da un evocativo eclettismo multiculturale e multimediale. Si tratta di un rapporto simbolico tra la pelle umana ed i muri delle città, in quanto entrambi in funzione di confine io/altro; protezione e glorificazione dell’individualità psicofisica ma anche primo spazio interattivo di comunicazione sociale, mettendo in atto singolarmente la ricerca di un nuovo habitus identitario così come la città diviene organismo rispettoso della memoria antropologica e dell’evoluzione nella creatività artistica, contrastando il degrado e l’anomia.” (retrocopertina)

Considerazioni espresse nella postfazione dallo scrittore Roberto Morassut (Un viaggio nella dimensione urbana) e dal Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni (La ‘popolazione urbana’ all’alba del terzo millennio)

Tra i sette capitoli, datati 2019, Epidemia/epidermia, salvarsi la pelle con l’arte è un viatico che l’attualità ha accresciuto di peso e significato; Pelle di Città, aggressioni/condivisioni cerca e trova la strada nel labirinto tra le città titolateaprendo scenari in cui l’Arte gioca a più mani in funzione creativa e traslativa; Figurine e figurinai, una migrazione delle forme analizza un aspetto di forte valenza identitaria ed economica all’interno della produzione artistica italiana all’estero, focalizzandosi sulle figure di gesso introdotte sul mercato devozionale o presepiale o del “ricordino” dai/dalle migranti  e della produzione di stampe.

Innumerevoli le citazioni di Enti e Musei preposti alla conservazione e promozione di ogni tipo d’arte tradizionale e non (es. Museo Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’Emigrazione della Provincia di Lucca; Museo della figurina di gesso e dell’emigrazione di Coreglia).

L’intervista di Carla Guidi a Marco Manzo (tra i primi ad aprire a Roma uno studio di tatuaggio e piercing, “considerato il precursore dello stile ornamentale, maestro del tribale e dello stile 3D ed entrato anche nel mondo dell’Alta Moda nel 2015 e performance organizzata dal suo Tribal Tattoo al Museo Maxxi, successivamente, tra altri eventi, curatore artistico con la moglie Francesca di eventi come Tattoo forever, 2016 al Macro), dimostra l’attenzione al mondo del Tatuaggio che ha attraversato i linguaggi di ogni tempo in tutto il mondo quando non ne sia stata e resti uno dei primari mezzi di comunicazione ed espressione del sé.

Un contributo alla Diffusione geografica del tatuaggio nella preistoria lo offre l’intervento di Eliseo Giuseppin, tatuatore e legale rappresentante dell’Associazioni tatuatori.

Sempre al tatuaggio riconduce l’ultimo intervento di Ars Estetica a Roma firmato da Eugenia Bianchini, amministratrice e socia dell’Accademia Ars Estetica srl (fondata a Roma da Giuliana Pelliccioni), in cui si svolse il primo Corso professionale di 90 ore a seguito dell’obbligo introdotto dalla Regione Lazio (DGR 22/9/1998, n, 4796) per chi svolgeva quell’attività.

Pagine intriganti e sorprendenti dunque, che seguono la non meno interessante, e quasi preparatoria Estetica anestetica – Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin edizioni, 2018) dal taglio più socio-politico.

Carla Guidi, giornalista pubblicista, docente di Disegno e Storia dell’Arte, articolista e curatrice di volumi anche di poesia e con alle spalle esperienze di gallerista, si occupa dal 1975 di Psicoanalisi ed è “membro titolare della Società Medica Italiana di Analisi Bioenergetica – SMIAB dal 1982.  

Info: Carla Guidi, Città reali, città immaginarie. Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene, tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, Robin Edizioni, Torino, 2019.