La Wilpf Italia dedica questo 8 marzo al potere delle donne di intuire le vie di salvezza e le alternative ai meccanismi che inducono alla guerra. A 100 anni esatti dal suo” Manifesto sul disarmo” (Congresso di Vienna 1921), la nostra associazione sottolinea il principio che la distruzione non risolve mai un contrasto, sia che si tratti  di conflitti tra Paesi, gruppi, persone o ex partners. L’analisi delle cause profonde, la giustizia, la negoziazione e l’arbitraggio sono la soluzione. Ma il maschilismo, il patriarcato, il militarismo e il neo liberismo continuano a minacciare la sopravvivenza del Pianeta.

Lo scorso dicembre è stato pubblicato il Quarto Piano d’Azione dell’Italia (2020-2024) che ha come obiettivo quello di «Rafforzare in maniera continuativa e durevole il ruolo delle donne nei processi di pace e in tutti i processi decisionali, anche accrescendo le sinergie con la società civile per implementare efficacemente la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1325 (2000) e l’Agenda Donne, Pace e Sicurezza».  Grazie ai nostri input come associazioni  si aprono le porte formalmente  alla Partecipazione delle donne e dei giovani alla Politica internazionale, al Disarmo e allo Sviluppo.  

Il nostro appello è che più donne possibile si dedichino a quest’azione riportando l’intelligenza e la saggezza al centro delle scelte istituzionali.  L’Italia non ha ratificato il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari però una senatrice è prima firmataria di una mozione (29 maggio 2019) per presentare alle Camere un disegno di legge in tal senso (Loredana De Petris). Abbiamo deputate che hanno proposto e fatto approvare la sospensione e poi la revoca della vendita di armi all’Arabia Saudita (Lia Quartapelle e Yana Chiara Ehm). Abbiamo Gip che hanno respinto l’archiviazione e chiesto di iscrivere nel registro degli indagati i direttori della UAMA e gli amministratori della RWM Italia in relazione alla vendita di bombe d’aereo ad un paese in guerra (Roberta Conforti). Le donne di “Donne Ambiente Sardegna” insieme a noi chiedono la riconversione della fabbrica di bombe RWM in un polo caseario regionale e la richiesta è stata già presentata al Ministero dello Sviluppo Economico. In questa giornata l’associazione “Donne Ambiente Sardegna” dedica il suo pensiero alla donna in stato di gravidanza, uccisa con i quattro figli il 6 ottobre 2016 a Deir al -Hajari in Yemen, da materiale esplosivo di produzione italiana.

Rispetto alla pandemia non possiamo non ricordare l’apporto della ricercatrice che ha contribuito ad isolare il virus del Coronavirus allo Spallanzani (Francesca Colavita).

Dobbiamo continuare su questa strada, preparandoci, studiando e collegandoci fra di noi per dare un indirizzo umano, giusto, socialmente sensibile all’amministrazione pubblica, nel rispetto dell’ecosistema, che ci urla di correggere presto il nostro modo di vivere. Con l’ecosistema noi donne abbiamo un rapporto speciale, da vittime dobbiamo essere ancora di salvezza.

Roma, 8 Marzo 2021