Con la partecipazione del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Antonio Nicastro e alla presenza del Colonnello Dott. Mario Mennitti, delle più alte cariche dell’Arma dei CC e dei Comandanti dei Reparti dipendenti, venerdì 29 giugno ha avuto luogo presso il Comando Provinciale di Siracusa, il terzo seminario formativo sulla violenza di genere.Il seminario si inserisce nel quadro della formazione permanente sulla violenza a donne e minori, che il Centro antiviolenza Le Nereidi conduce per gli operatori di tutte le categorie sociali, sin dal 2002 (ad oggi 32 seminari) ed era condotto dalla presidente del Centro siracusano, Raffaella Mauceri, dall’avvocata Mariagrazia Aricò componente dell’Ufficio legale del Centro, e dal citato dott. Nicastro che, nel suo ruolo di componente del Pool antipedofilia, ha relazionato sul tema “{Violenza sui
minori: l’esperienza del pool antipedofilia del Tribunale di Siracusa}”

Il seminario ha fornito strumenti operativi esclusivi elaborati dal Centro Le
Nereidi espressamente per le FFOO allo scopo di consolidare e incrementare l’attivissima sinergia di interventi fra l’Arma e il Centro Le Nereidi che, com’è noto, accoglie donne e bambini vittime di violenza presso il reparto materno-infantile dell’Asl. Viva soddisfazione è stata espressa dal Colonnello per l’alta competenza dei conduttori.

Ebbene, questo è soltanto un esempio della qualità del lavoro svolto dai Centri in tutta Italia. {{Centri che le istituzioni continuano ad
ignorare}}/snobbare/sottovalutare: un profondo, tipico gap fra il paese istituzionale e il paese reale, eppure è così. Non ci credete?
_ Un esempio eclatante è stata la {{mega-conferenza della famiglia}} organizzata dalla Bindi. C’ero anch’io a quella conferenza nel doppio ruolo di giornalista-editrice e di fondatrice e presidente del Centro antiviolenza Le Nereidi (e di altri due precedenti Centri sperimentali, uno dei quali nel lontano 1989).

C’ero ed ho partecipato alla sessione di lavoro su “{Famiglia, violenza e
riparazione}” dove noi dei Centri, presenti in 8, forti delle nostre competenze e
della nostra esperienza, abbiamo fatto ricchi interventi su affido condiviso, azioni
di rete, prevenzione nelle scuole, aspetti giuridici, formazione, informazione e
quant’altro. Ebbene, sentite che cosa ha riferito il rapporteur della nostra
sessione: “… La famiglia tiene, e anche se non mancano ansie, paure e violenza, non siamo entrati nel museo degli orrori. Certamente però l’universo familiare non è sempre quello dei villaggi vacanze”, e allora eccole le questioni che il gruppo coordinato da {{Elena Gentile}} e {{Simona Argentieri}} mette in evidenza: la prevenzione delle forme di violenza, la necessità di definire figure professionali chiare combattendo il precariato degli operatori delle strutture a sostegno della famiglia,
il potenziamento dell’Osservatorio nazionale sulla pedofilia, e infine – in quello che resta un punto controverso – l’affidamento di nuove funzioni ai consultori, da trasformare secondo questo gruppo in veri centri per la famiglia”. Ecco qui: non soltanto {{è stato completamente ignorato il nostro straordinario contributo}}, i nostri saperi e le nostre proposte, ma{{ i Centri antiviolenza non sono stati neppure men-zio-na-ti!}}

C’è da stupirsi, poi, se ci tocca assistere a trasmissioni con il
solito Crepet e la solita Parsi dove sembra che le donne maltrattate siano soltanto le extracomunitarie? C’è da stupirsi se ad {“Anno zero,”} dopo avere mostrato anche lì alcuni casi di violenza sulle donne musulmane, le nostre deputate di destra e di sinistra gridavano compatte che “è ora di finirla”, che “bisogna fare assolutamente
qualcosa” e che “queste donne non vanno più lasciate sole di fronte alla violenza”
ecc…? Alla fine, tutti lì a porsi la solita domanda angosciata: “{{Ma dove sono le
femministe?}} come mai non scendono in piazza di fronte a queste violenze?” Siamo qui,
che diamine! Toglietevi i prosciutti davanti agli occhi e ci vedrete! Da un capo
all’altro dell’Italia, abbiamo fondato {{più di cento centri antiviolenza e aperto più
di 80 case-rifugio}}! Da anni e anni sgobbiamo per restituire alle vittime
libertà e dignità, per salvare la vita alle perseguitate e a quelle sull’orlo del
suicidio, per recuperare i bambini devastati e per cambiare questa cultura della
morte. E tutto aggratis! Dove siete voi, piuttosto? dove diavolo vivete? e perché
non ci date una mano ché ve la chiediamo da vent’anni?