All’insegna del femminismo nazionale: dagli incontri contro la violenza alle proiezioni cinematografiche fino alle passeggiate tematiche ed alle installazioni … Un’occasione di riflessione quanto mai attuale sul ruolo della donna e sull’evoluzione dei rapporti di genere nella nostra società, a partire da giovedì 9 marzo. Il programma, dal titolo “La lotta non è finita. Donne, corpi, lavoro, memoria”, è parte integrante del cartellone comunale del Marzo Donna 2023 ed è realizzato da M9 in partnership con la Società italiana delle Storiche (SIS), l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (Aamod), la Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia e la Biblioteca civica VEZ di Mestre.

L’esperienza femminista italiana a cinquant’anni dalla stagione dei grandi movimenti degli anni ’70 è il cuore del ricco programma di iniziative nel confronto su alcuni temi-chiave del nostro tempo: dal ruolo attuale della donna, dopo un cinquantennio di contestazioni del modello di società patriarcale, al loro contributo alla trasformazione sociale compiuta dal Paese dopo il ’68 fino all’evoluzione dei rapporti di genere nella nostra società.

Personalmente non posso fare a meno di citare Riane Eisler che, nel suo libro Il calice e la spada. La civiltà della grande dea dal neolitico ad oggi (Forum Edizioni, 2011) ci ha proposto una teoria sull’evoluzione culturale sulla base di due modelli: quello androcratico, violento e autoritario (simboleggiato dalla spada) e quello mutuale e gilanico (il calice), fondato sulla collaborazione tra i sessi, considerati di pari importanza anche se con diverso ruolo, dimostrando che la guerra tra gli uomini e tra i sessi non è determinata divinamente o biologicamente ed il modello maschile/androcratico non è l’unica opzione sociale e culturale a nostra disposizione. L’autrice si ricollega al passato, anche archeologico che Marija Gimbutas ha riscoperto, considerando la possibilità di strumenti per costruire un futuro migliore e un destino di civiltà di tipo nuovo, che sappia resistere agli integralismi e alle barbarie per una convivenza equa e pacifica di etnie e generi.

Possiamo chiarirci ancor meglio le idee leggendo i libri di Luisa Muraro, filosofa e scrittrice. Dagli anni ’70 una tra le maggiori teoriche femministe e tra le fondatrici della Libreria delle Donne di Milano, della Comunità filosofica Diotima e co-responsabile della rivista “Via Dogana” di Milano. Per brevità possiamo chiederci con lei – Come è possibile divenire donna in un mondo dominato dall’ordine simbolico maschile?

Rimandando alla complessità coinvolgente del volume L’ordine simbolico della madre appena ripubblicato con Editori Riuniti Univ. Press (2022) vorrei citare anche un piccolo libro della stessa autrice, Dio è violentnel 2012, scritto con intento divulgativo, ma esauriente e prezioso.Sottoscrivendo infatti quel Patto sociale (conquistato con il costo molte vite) che adesso sembra in agonia, abbiamo creduto in un’autorità politica che non funzionasse come un conformismo calcolatore, considerando che siamo diventati umani grazie a un ordine simbolico che ci ha portato infine ad aver fiducia nella cosa pubblica e nel corpo sociale come senso di orientamento condiviso. In conclusione si afferma che andare fino in fondo alla propria forza di resistenza e di opposizione, fa bene alle persone e all’umanità. Un pamphlet incendiario sul perché e sul come si può combattere senza odiare, disfare senza distruggere, lottare senza farsi distruggere.

Tornando all’iniziativa di Mestre, in linea con la filosofia di M9 e dei cicli Capire il ’900 – iniziativa di approfondimento volta alla comprensione dei grandi eventi del secolo scorso – gli incontri, in gran parte previsti presso l’Auditorium Cesare De Michelis del Museo, si sviluppano attraverso diversi ambiti: cinema, incontri, installazioni artistiche, musica, esplorazioni urbane e dibattiti.

Si inizia giovedì 9 marzo, alle 17.30, con la presentazione del libro “Mai più sole” di Nadia Maria Filippi, contro la violenza sessuale, con proiezioni video ed immagini inedite della fine degli anni ’70. E ancora venerdì 10 marzo, alle 18.00, Annamaria Licciardello introdurrà le proiezioni di La lotta non è finita” (1973) e Non ci regalano niente (1977) dal patrimonio dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico; Maria Iorio e Raphaël Cuomo presentano il film Undead Voices (2019).

Seguono, nella giornata di sabato 11 marzo, due appuntamenti: l’incontro “Dalla campagna per il salario al lavoro domestico alle sfide contemporanee”, previsto per le ore 11.00, a cui prenderanno parte Beatrice Busi, Anna Curcio, Leopoldina Fortunati, Bruna Mura, Barbara Mahlknecht e Raffaella Sarti, ed una passeggiata nei luoghi storici della mobilitazione femminista, con partenza alle ore 15.00 dal Foyer di M9, a cura di Maria Teresa Sega e Nadia Maria Filippini. Fra le tappe previste Piazza Ferretto e la Biblioteca del Centro Donna di Villa Franchin di Mestre.

Dall’8 marzo al 9 aprile, inoltre, sarà possibile visitare gratuitamente presso il museo l’installazione “Invocare l’archivio: materiali per un presente femminista” a cura di Barbara Mahlknecht. Le iniziative esplorano, pertanto, la storia dei femminismi, in primis quello degli anni ’70, nonché i modi con cui, negli ultimi cinquant’anni, sono stati proposti il rapporto fra i sessi e la questione dei diritti sociali arrivando ad una riflessione contemporanea su questi temi anche grazie alle testimonianze dei giovani. Un’attenzione nei confronti delle donne e, più in generale, alla parità di genere, che riflette la ferma volontà di M9 – Museo del ’900 di coinvolgere il pubblico sulle tematiche più attuali a partire dalla conoscenza del passato, al fine di renderlo più consapevole del presente nonché parte attiva e responsabile della propria comunità.

M9 – MUSEO DEL ‘900 – Via Giovanni Pascoli 11 – 30171 Venezia Mestre +390410995941 – info@m9museum.it