Temi importanti e una buona partenza di lavoro comune, alla riunione aperta della Commissione Pari Opportunità della Fnsi, mercoledì 12 dicembre presso la Federazione nazionale della stampa (Fnsi): il resocontoUn impegno affinché la[ Carta delle Pari Opportunità->http://www.fnsi.it/ArchivioPdf/CartaCpo_05_04_2012.pdf], recentemente firmata dalla Fnsi con il ministero competente, diventi un punto di partenza per le aziende editoriali per applicare buone prassi di parità, e una sensibilizzazione verso la Fieg perché anche la Federazione degli editori firmi la Carta, come hanno fatto già oltre 150 tra aziende, realtà territoriali – Regioni e Comuni – sindacati e soggetti datoriali. E la stessa Fnsi, attraverso la sua Cpo e al ministero, si pone come proponente di progetti di aggiornamento dei quadri e dei cdr sul tema della parità: nelle aziende e nelle strutture sindacali stesse.

E allo stesso tempo, comincia a formarsi {{una rete delle varie realtà}} nate recentemente nel mondo dell’informazione italiana, attente alla rappresentazione della persona femminile sui media di ogni genere e all’attività delle donne giornaliste, specialmente sui temi delle carriere e del salario. La Cpo Fnsi ha infatti deciso di invitare alla riunione del 12 dicembre scorso a Roma le rappresentanti di numerosi gruppi e associazioni della società civile e del mondo dell’informazione – Se non ora quando-Donne e informazione, Giulia, Donne della realtà, Tavolo Donne e Media – per sottolineare la necessità di mantenere rapporti e obiettivi comuni anche se in piena autonomia di strumenti e interessi.

Temi importanti e una buona partenza di lavoro comune, alla riunione della Commissione Pari opportunità della Fnsi, mercoledì 12 dicembre presso la Federazione della Stampa con la partecipazione di {{Cinzia Alitto}} – coordinatrice dell’ufficio della Consigliera di parità nazionale Alessandra Servidori – insieme a {{Raffaela Gallini}}, responsabile dell’applicazione della Carta delle PO e consigliera di parità della Provincia di Genova, e a{{ Ruggero Bodo}} della Fondazione Sodalitas, incaricata di diffondere la carta nelle regioni e di gestire la segreteria organizzativa del Comitato promotore.

{{Lucia Visca}}, presidente della Cpo Fnsi, ha sottolineato l’importanza dell’adesione della Fnsi alla Carta per le Pari Opportunità illustrando anche la partecipazione all’incontro {Gender Equality in Journalists’ Unions – Confronting the Financial Crisis, Empowering Women}, promosso a novembre ad Atene dall’IFJ e lo stato dell’arte delle iniziative nazionali e territoriali per la parità di genere nelle aziende editoriali e nella professione.

Un’illustrazione che, come ha sottolineato {{Ruggero Bodo}}, è risultata particolarmente importante sia per capire {{la situazione delle donne lavoratrici nel mondo dell’informazione}} sia perché si è trattato del primo incontro tra il Comitato Promotore della carta PO e un sindacato; ottima occasione per veicolare quindi i valori della carta come strumento di valorizzazione culturale e sociale, come già – ha sottolineato {{Raffaela Gallini}} – stanno facendo le consigliere di parità sui territori.

{{Cinzia Alitto}} ha dal canto suo ricordato come esista un monitoraggio, svolto annualmente dall’Ufficio della Consigliera di parità , per valutare quanto{{ l’applicazione della Carta }} abbia portato risultati positivi, in base a dieci punti precisi di esame, nelle aziende e nelle realtà dove questo strumento è stato applicato. {{Lucia Visca }} ha ribadito che, per poter ottenere risultati tangibili nel mondo dell’informazione, bisogna prima di tutto ottenere l’adesione della Fieg, oltre che inserire nel prossimo contratto nazionale una norma che vincoli le aziende a sottoscrivere i principi della Carta ed aderirvi. Questo sulla base delle risposte che il Ministero delle Pari Opportunità, pur trovandosi a fine mandato, intenda dare alle domande sulla messa in pratica delle intese che la Cpo Fnsi aveva inviato contestualmente alla sottoscrizione della Carta e alle quali si attende ancora risposta.

Mentre {{Silvana Mazzocchi }} (Donne e informazione) sollecita che{{ una norma }} vincolante venga inserita anche negli statuti delle associazioni sindacali e di categoria (oltre che la Fnsi, Inpgi, Casagit, Fondo integrativo), arriva da {{Roberto Natale}}, presidente della Federazione nazionale della stampa, {{una proposta operativa}}. Le sette ore di formazione annuali previste per la formazione, secondo Natale, potrebbero essere utilizzate, con il tramite della Cpo e delle associazioni territoriali, per diffondere proprio gli elementi della Carta tra i vertici sindacali e i cdr, in modo che, a cascata, vengano poi sensibilizzate le aziende editoriali.
Natale ricorda ancora che{{ in Gran Bretagna esiste un codice di comportamento per l’immagine della donna riportata sui media}}; uno strumento analogo, per essere attuato in Italia, deve prima di tutto essere portato all’attenzione del mondo politico.
{{Cinzia Romano}} chiede che sia lo stesso sindacato e i suoi organismi a portare elementi di parità di genere nelle proprie realtà; {{Gabriella Cims }} del tavolo tecnico su donne e media al Ministero dello sviluppo sollecita uno strumento unico di lavoro sul tema.

E{{ Daniela Stigliano}}, vicesegretario Fnsi, conclude ricordando la necessità di una formazione dei dirigenti sindacali, sensibilizzandoli maggiormente sulle tematiche di genere.