Coordinato da Elena Rosa, si è svolto il 26 maggio “l’incontro allargato” proposto da Ecofem, Il femminile è politico: potere alle donne, Iniziativa Femminista, Altradimora, LESICILIANE, Fata Morgana, LOFFICINA delle donne, con in oggetto l’Appello che invita associazioni/movimenti/singole a confrontarsi sul progetto “per creare, al di là dei percorsi e delle differenze tra i tanti gruppi che in questi mesi hanno lavorato, discusso, operato, strategie comuni che rafforzino il nostro percorso e i nostri obiettivi di donne.”
Elemento essenziale di un percorso è la reciproca conoscenza perciò il webinar – che segue una serie* gestita e organizzata da Laboratorio Ecofemministe e Sostenibilità #dallastessaparte – è stato innanzitutto ricco delle più diverse esperienze e valutazioni.

Elemento essenziale di un percorso è la reciproca conoscenza perciò il webinar è stato innanzitutto ricco delle più diverse esperienze e valutazioni.

Riportiamo, in modo esemplificativo, stralci degli interventi di due esponenti de Il femminile è politico, Laura Cima e Pina Mandolfo, e di quello di Roberta Ferruti.

Non ultimo segnaliamo l’intervento di Silvana Agatone (Laiga) sul “movimento ampio, molto ben organizzato e finanziato, no-gender, che sta contrastando le leggi sull’aborto e, in Italia, la 194” (ndr. alla vasta piattaforma no-gender, antiabortista e ultraconservatrice attiva anche in Europa, aderisce l’organizzazione polacca Ordo luris).

Laura Cima ha messo al centro la questione dell’urgenza di un “confronto politico aperto sulla situazione attuale che ci faccia venire voglia di partecipare a questa campagna elettorale e di votare alle prossime elezioni (…) Noi di Il femminile è politico contattiamo le candidate, perché interloquiscano con noi e chiediamo alle donne di aderire al nostro Appello che è un invito a essere in qualche modo presenti nella politica. (…) Vorrei che fosse chiaro che chi aderisce lo fa con la propria soggettività. Abbiamo pensato a due gruppi: promotrici e aderenti, interessate al percorso. È una scelta ancora aperta, anche per il gruppo delle promotrici, avendo diffuso l’Appello proprio per vedere se c’è corrispondenza. (…) Vorremmo coinvolgere in un prossimo webinar donne che si sono già impegnate in percorsi in queste elezioni e/o sono interlocutrici o parlamentari, in modo da interfacciarci non solo con chi sia in comitati o associazioni grandi o piccole, ma sia addentro alle varie situazioni. (…) Non abbiamo nessuna pretesa egemonica su alcunché! Dove avessimo la forza di indicare anche delle candidature o delle liste lo faremo, anche nei piccoli centri, perché sono tutte esperienze molto valide, ma dobbiamo essere molto caute. (…) Oggi i maschi, che vogliono candidarsi, non hanno più chances: mentre prima pensavano che stando nell’area del capo sarebbero stati candidati alle elezioni politiche, ora non se ne parla più! In presenza del taglio della metà della rappresentanza voluto dai 5 stelle e in assenza della legge che ci permetterebbe di scegliere  con proporzione e con preferenze – non la fanno e non la faranno come invece avevano promesso di fare – verranno elette solo persone amiche, qualificatissime, dei capi, dei segretari. C’è perciò un’agitazione incredibile; ci sono maschi, anche nella sinistra, che si candidano ovunque, senza pudore. (…) Raccomando a tutte massima autonomia, massima calma, una continua presa di contatto. Ciascuna può muoversi e scrivere quello che crede, l’importante è il confronto. Non pensiamo a niente di troppo strutturato perché noi abbiamo già provato a costituire un partito europeo… un partito, troppo strutturato, finisce per naufragare. Ci sono comunque tra le firmatarie dell’Appello voci anche molto più decise sul fare un partito di donne. L’importante è capire la situazione, allargare il consenso all’Appello, sentire tante voci. Ci sono terreni fertili.”

Pina Mandolfo è intervenuta sul progetto del gruppo il femminile è politico, potere alle donne, da portare avanti insieme a chi vorrà condividerlo. “…è  chiaro a tutte che non siamo più nella fase delle richieste o delle aspettative o dei compromessi o delle complicità con la politica; non credo che le donne che stanno dentro, o che si stanno preparando per entrarci, abbiano la forza di muovere le leve per il cambiamento radicale che desideriamo. (…) il nostro progetto riguarda soggetti politici alternativi al potere maschile e sappiamo che non potrà realizzarsi domattina, perciò prendiamoci il tempo… rifletteremo su quello che accadrà nella prossima scadenza elettorale. Personalmente non credo che avremo dei risultati molto gratificanti ma non si può mai sapere! Il nostro gruppo ha lavorato molto, tessuto contatti con altri gruppi ma voglio ricordarvi quello che è accaduto in Sicilia quando la Giunta Musumeci spuntò una mattina con una bella schiera di maschi. Ci fu una enorme sollevazione seguita da una assemblea oceanica, presenti almeno trecento donne e quando alcune di noi, di Femminile è politico, intervennero sul nostro progetto, ci fu grande attenzione, un’ovazione. Sono passati parecchi mesi da quel momento che sembrò meraviglioso e oggi tutto sembra, come spesso accade, languire; è un perdersi, un non portare avanti progetti rivoluzionari. Sappiamo tutte benissimo che ormai le manifestazioni di massa, le richieste, le lettere non servono più. Sotto questo punto di vista, mi sono impegnata utilizzando quello che ho imparato a fare, il cinema, la letteratura, con la Società delle Letterate, per Oltrecanone, facendo continui incontri con le insegnanti nelle scuole…se questo è servito nei piccoli gruppi, nelle piccole aggregazioni, non ha mai sortito qualcosa di veramente dirompente a livello del senso comune. Da una parte c’è insoddisfazione, momenti di entusiasmo; dall’altra un lasciar perdere, lasciarsi andare alla quotidianità. Tutte comprendete bene ciò che voglio dire. Noi abbiamo questo progetto e non vogliamo assolutamente regredire. Spero veramente che si allarghi il gruppo di oggi che, nelle innumerevoli differenze ed esperienze, penso abbia il desiderio comune di lavorare su una politica alternativa. Questa è la mia speranza; dopo la scadenza elettorale, comunque vada, non perdiamo la fiducia, cominciamo a muoverci perché ci saranno altre scadenze e avremo il tempo di portare avanti il nostro progetto e dargli un corpo a prescindere da quelle che sono nell’ovile dove noi non vogliamo stare.”

Roberta Ferruti (Rete dei Comuni Solidali-Resecol), come altre in precedenza, ha raccontato il suo percorso:  “ecologista della prima generazione, ho partecipato, con Laura Cima, a Liste Verdi e sono stata Delegata nazionale ma la mia esperienza si è interrotta in modo burrascoso, in rotta di collisione (…) per molti anni non ho fatto politica attiva, ho cresciuto in campagna le mie figlie, ho fatto con loro educazione familiare e realizzato un progetto riguardante l’educazione pacifica, la condivisione, il rispetto delle diversità. Quando le ragazze sono state grandi ho ripreso a lavorare; sono giornalista e mi occupo fondamentalmente di buone pratiche e, in particolare, di accoglienza e di donne migranti (…). È un’attività senza  interruzioni, la situazione è drammatica e più si va avanti più diventa peggio. Confidavamo molto nella Ministra Luciana Lamorgese che aveva dato segnali di voler modificare le leggi… le ha modificate ma ha applicato la politica europea di dire delle cose e agire in altro modo per cui queste modifiche sono state di facciata mancando un decreto attuativo. La situazione è rimasta tale e quale ed è molto critica. Se è critica per tutti i migranti a maggior ragione lo è per le donne che quando arrivano da noi sono al 90% vittime di stupri, di torture incredibili psico-fisiche, con figli di cui non sanno chi siano i padri visto che li rinnegano per quello. (…)  

So che lo scopo di questo incontro è parlare di elezioni e vi partecipo volentieri. Per fortuna, ho un passato di attivismo politico specchiato; sono una persona corretta e che agisce con trasparenza (…) A Roma stiamo vedendo di fare una lista civica con persone che siano coerenti, solidali, pacifiche e soprattutto rispettose dei diritti di tutti. Onestamente non so che percorso avrà questa iniziativa ma ci tengo a parteciparvi come giornalista e come donna e anche questo volevo condividerlo con voi (ndr. Roberta Ferruti e Rita Coco, Una storia scritta con i piedi, disponibile sul sito della Rete dei Comuni Solidali)