UDIAggiorniamo da Catania il triste bollettino delle violenze quotidiane subite dalle donne: oggi una sedicenne vittima di lesioni aggravate a Motta Sant’Anastasia. Naturalmente un lui ha perso il controllo perché era pazzo di gelosia, un padre collaborativo ha offerto il suo aiuto. Continua il pregiudizio che assegna uno spazio “accettabile” alla violenza agita fra le mura di casa, la convinzione che si possa punire una donna per i suoi comportamenti veri o presunti, per i suoi sentimenti, per le sue parole…

Cercheremo che arrivi alla vittima la nostra solidarietà e la nostra attenzione ma diventa sempre più urgente che siano gli uomini a mostrarsi solidali e dichiaratamente distanti da ogni tipo di violenza.

Intanto annunciamo tre mesi di inizative UDI  “Catania. STOP femminicidio”, questo possiamo fare nel tentativo di scalfire stereotipi che sembrano impermeabili. Possiamo ribadire la nostra tenacia e la convinzione che le donne cambieranno la loro vita ma questo orizzonte è inaccettabile per tutte quelle che pagano ogni giorno con la loro vita o con il loro dolore.

Oggi quello che più offende è la solidarietà tra violenti e la rassegnazione dei non violenti. Si chiama complicità inaccettabile per la quale si può provare solo disprezzo mentre cresce il numero delle donne morte per femminicidio o “ferite a morte”.