1 anno fa il femminicidio di Tiziana Rizzi, una giovane donna e mamma di 36 anni. Oggi “Tiziana Vvive” è una rete internazionale che supporta le donne e i bambini per uscire dalla violenza.Il 9 luglio 2013 Tiziana Rizzi, una giovane mamma di 36 anni, veniva atrocemente uccisa nella propria casa dal marito che risparmiava la vita al loro figlio di 2 anni e mezzo.
Oggi, a distanza di 1 anno, da questa tragedia è nata una associazione, “Tiziana Vive” e una rete di associazioni e persone che lavorano nel privato sociale vicine a Tiziana e/o consapevoli che queste tragedie non si devono più ripetere e che non si può solo restare a guardare aspettando risposte da uno Stato assente.

“[Tiziana vive->http://www.tizianavive.org]” è in rete con le organizzazioni Soleterre, Pangea, Amici dei Bambini, Altreconomia e l’Isola che non c’è. Queste realtà sono attive da diversi anni con progetti concreti e attività culturali per prevenire e contrastare la violenza nei confronti di donne e bambini in Italia e in diverse aree del mondo.

“Ascoltare la vita” è il nome di uno dei progetti nati all’interno di questa rete, un ambulatorio di consulenza psicologica, nato a Landriano, luogo in cui è avvenuto il femminicidio di Tiziana, in cui 2 psicologi – psicoterapeuti affiancano medici di base e pediatri. Lo scopo è quello di garantire il diritto alla salute psico-fisica dei cittadini e accogliere in particolare i bisogni di tipo psicologico che possono concorrere nei femminicidi e nella violenza interpersonale in genere.

In pochi mesi oltre 50 persone si sono rivolte allo sportello, donne e uomini di diverse età, 3 giovani ragazze si sono allontanate dal compagno o marito in situazioni protette a seguito di violenze reiterate.

“Questi numeri così elevati in una piccola comunità di 7 mila abitanti ci fanno pensare che questi sportelli, ad accesso libero e vicini agli utenti, possano rappresentare una risposta efficace sia a livello di prevenzione che di accompagnamento all’uscita dalla violenza, e per questo dovrebbero essere aperti in tutta Italia. Sarebbe utile moltiplicare questa esperienza in più territori, visto l’effetto positivo che si è avuto” – dice la dott.ssa Federica Papetti, vicepresidente di Tiziana Vive e psicologa dell’ambulatorio per la salute.
{{Tante sono le attività di cui è possibile beneficiare attraverso la rete}}:

– uno [{{sportello antiviolenza online}}->http://www.sportelloantiviolenza.org/] in cui operatrici professioniste possono orientare le persone a riconoscere la violenza e capire a chi rivolgersi sul proprio territorio, per affrontare la situazione di abuso che vivono.

– {{accoglienza temporanea presso 2 Case famiglia}} e Comunità Mamma-Bambino inserite in una rete nazionale e internazionale di accoglienza e Centri Servizi alla famiglia.

– {{attività editoriali e di comunicazione}} sulle tematiche inerenti la violazione dei diritti umani e le diverse possibilità di partecipazione e solidarietà sociale.

– {{attivazione di supporto psicologico e legale}}.

Per chi volesse maggiori informazioni: [www.tizianavive.org->http://www.tizianavive.org]