Spazio è la parola da tematizzare in queste settimane.

Lo spazio delle piazze iraniane in cui le ragazze e le donne si sono strappate il velo e si sono tagliate i capelli in segno di lutto per Mahsa Amin, dando il via a una protesta che sta diventando una rivoluzione contro il regime teocratico dell’Iran.
Lo spazio stellato di Samantha Cristoforetti che da ieri comanda, prima tra le europee, la stazione internazionale.
Lo spazio del campo di calcio nel quale per la prima volta una donna, Maria Sole Ferrieri, sarà arbitra di una partita di serie A tra uomini.
Lo spazio autodeterminato delle tante piazze italiane nelle quali pochi giorni fa la rete di Non Una di Meno ha chiesto “l’aborto libero e sicuro.”
Lo spazio governativo nel quale, per la prima volta in Italia una donna, Giorgia Meloni, riceverà l’incarico di formare il governo dopo aver portato alla vittoria il centrodestra.

Sembra, insomma, che lo spazio pubblico si stia riempiendo di corpi di donne, e ci chiediamo quanto tutto questo sia il risultato delle lotte e della politica delle donne, e quali cambiamenti comporti anche rispetto alla definizione e affermazione di diritti conquistati e da conquistare.

Anche noi, Il Paese delle Donne, siamo uno spazio, da sempre aperto a ciò che le donne fanno e dicono, e vi chiediamo, come sempre, di intervenire, di scrivere, di dirvi, sempre più convinte che, tra il silenzio e il grido, si debba scegliere la parola.

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