da sinistra: Carla Longobardo, Barbara Spampinato, Dario Renzi

A che punto siamo come umanità? L’occasione per farlo è la settimana “di riflessioni e distensione” del convegno internazionale Per cercare in comune un nuovo sguardo sull’umanità promosso dalla Corrente Umanista Socialista, con La Comune (Italia), Socialismo libertario (Spagna) e Comuna Socialista (Argentina) e che si terrà dal 17 al 23 luglio a “Casa al dono” (Vallombrosa, Fi).

La Casa, immersa nei boschi sopra Reggello, acquistata con una campagna straordinaria di finanziamento (2000), «è opera collettiva delle persone che lo hanno trasformato negli ultimi anni in un centro di sperimentazione comunitaria e della scoperta della sua storia lungo i secoli. È il racconto di una magica coincidenza tra una comune alla ricerca di uno spazio per coltivare un’idea e una pratica dell’autoemancipazione e una Casa che già aveva ospitato passioni artistiche, cultura dell’accoglienza, senso del bello. Da cenacolo artistico animato da Bernard Berenson [ndr. Butrimonys 1865-Fiesole 1959, studioso del Rinascimento che influenzò gli studi e il mercato antiquario internazionale sul periodo] a centro di ospitalità di liberi pensatori in fuga dal nazi-fascismo: questo spirito ancora oggi ispira e si vive alla Casa  della cultura del Centro studi utopia. Raccontare ciò che oggi è questa Casa significa raccontare una vicenda e una realtà comune che accoglie e vive di moltissime persone. (Casa al dono, Prospettiva Edizioni)

Luogo multifunzionale, accoglie persone di ogni età e provenienza; sede del Centro Studi Utopia e della Scuola internazionale; molto ricco il calendario annuale, specie la Lunga Estate di Vallombrosa.

In quel contesto, nella ricerca costante d’armonia, il convegno offrirà anche pause rilassanti, escursioni naturalistiche, esposizioni artistiche, letture, iniziative per i/le più piccol*, eventi serali ludici, musicali, cinematografici, spettacoli dal vivo, ecc.

Per le quote d’ingresso e d’iscrizione, la logistica e i pernottamenti: Segreteria del convegno, Casa al dono, +39.055.8622714/393, villaggio.comunanza@gmail.com; www.lacomune.it

Preparatorio al convegno è stato l’incontro romano Una specie affettiva (22 luglio, Casa della Comune, Roma) presente Dario Renzi, carismatico napoletano formatosi nel trotskismo italiano e principale referente, con Sara Morace, della Corrente Umanista Socialista: «nuovo nome della Corrente di Utopia socialista perché è il tempo di affermare ancor più nel presente quello che siamo e proponiamo e non solo di rincorrere l’aldilà da venire per quanto nobile nelle intenzioni.
 Siamo umanisti per vocazioni essenziali e complessive: crediamo che l’umanità abbia in sé le potenzialità del bene comune e del riscatto da ogni schiavitù.
 Siamo socialisti per convinzione storica, etica ed utilitaristica: intravediamo già nel nostro sperimentare la validità e l’attualità di una comunanza umana innovativa su più piani.
 Siamo rivoluzionari per simpatia, opportunità e necessità: sosteniamo gli esempi della nostra gente migliore, che ieri come oggi cerca di ritornare al meglio di sé rovesciando con la lotta lo stato di cose presenti.
 L’essere umanisti si intreccia inseparabilmente e si qualifica con l’essere socialisti, ma al tempo stesso definisce il nostro socialismo come diverso da tutti gli altri perché subordinato alla più vasta e determinante dimensione dell’umano.» (Dario Renzi, La nostra Corrente. Di persone, sentimenti e rivoluzioni, in “La Comune”, 28.8.2014; n. 238)

“La Comune”, organo della Corrente, anticipa sul n. 300 (XV, n, s.,19 giugno-3 luglio c.a.), i temi in dibattito con un Dialogo tra Barbara Spampinato e Carla Longobardo sull’idea «nuova e rivoluzionaria» di specie affettiva, piattaforma dell’incontro romano e dell’evento internazionale.

Ricordiamo che Carla Longobardo e Barbara Spampinato erano entrambi presenti il 22 alla Casa della Comune ove hanno approfondito i temi del dialogo, proseguendo il percorso di confronto e di scambio che le rende protagoniste attive della Corrente Umanista Socialista.

Entrambe fanno proprie, nel Dialogo le riflessioni di Renzi e Morace sulla «ricerca in comune di un nuovo sguardo sull’umanità [il che] significa anche provare a conoscere e valutare quest’aspetto: il fatto appunto di essere una specie affettiva» (B. S.) ritenendolo un percorso non scontato poiché «all’interno della ricerca sulla specie affettiva la principale novità, da cui discendono tante altre, è la rivincita della dimensione sentimentale» (C. L.)

Concordi sul fatto che la «prima grande lacerazione interna alla nostra specie, quella patriarcale» abbia inaugurato « un percorso di frammentazioni e di contrapposizioni oppressive, ostacolando la possibilità per gli esseri umani persino di concepire la propria integrità e di conoscersi più profondamente» (B. S.), condividono l’idea che il concetto di specie affettiva scardinerà gli assetti dominanti poiché basato sul «ragionare in termini di relazione tra le facoltà, tra le diverse dimensioni che ci compongono e non in termini di contrapposizione» (C. L.).

Altri comuni spunti di riflessione, nel Dialogo e nell’incontro: la «proverbiale contrapposizione o separazione tra il piacere e il bene, che tanto ha danneggiato la ricerca della felicità»; l’auspicato «ricongiungimento di quello che è stato separato in maniera così prepotente dai poteri oppressivi e da noi subìto per le nostre stesse fragilità coscienziali!» (C. L.); l’accusa alle società patriarcali, passate e odierne, di aver «fatto strame del sentimento, diventato un indice di debolezza mentre può essere un nostro punto di forza, per tutti quanti: donne e uomini e, come altre qualità umane, in modo concentrato nel genere femminile che noi definiamo genere primo» (B. S.)

Di genere primo (femminile) parlò Sara Morace in una serie di articoli e pubblicazioni (es. L’origine femminile dell’umanità, Origine donna. Dal matrismo al patriarcato, Terzo Tempo. Donne, patriarcato e futuro), nell’ambito  dell’analisi antropologica e filosofica che da tempo condivide con Dario Rienzi.

In quelle pagine parlò di “matrismo”, non di “matriarcato” in tempi pre-storici in cui femminile e maschile sono detti convivere pacificamente.

Un tempo censurato dalla narrazione corrente, ma in cui quelle donne che, come tutte le altre, «mettono al mondo il mondo» (Simone De Beauvoir), sperimentarono vissuti qualitativamente diversi.

Nel ricordato incontro del 22, Dario Renzi ha riassunto le motivazioni della Corrente e lanciato i temi del convegno internazionale la cui ricerca di confronto e di nuovo sguardo si baserà sulla nuova teorizzazione e sperimentazione del concetto di specie affettiva: «una ricerca genetica e genealogica ma anche una definizione morale delle persone» ha detto Renzi «Viviamo in una società fatta di estranei dove si è stabilita una pluralità, l’individuo concepito singolarmente è il moloc della società (…) è un’idea folle che viola l’antropologia quella che rende ogni individuo figlio di se stesso» (Renzi)

Contestando l’idea che una persona sia frutto della casualità «perché noi interveniamo nella nostra vita; ognuno di noi nasce in un contesto ed è frutto e protagonista di una collettività grande, intermedie, di base;  occorre dunque parlare di inter-soggettività» Renzi ha sottolineato «la necessità di tenere ben presente nella  nel convegno internazionale questa costante dialettica e circolarità: individuo, soggettività individuale, sentimentalità soggettiva». Ha inoltre rifiutato l’uso del termine “civiltà” perchè «inerente alla cittadinanza quando la cittadinanza è un concetto moderno, prima sconosciuto» e anche lui ribadito le pesanti responsabilità ed effetti nefasti della falsa ricostruzione storica del passato dell’Umanità con riferimenti agli studi e agli apporti di Morace, Longobardo, Spampinato e altre aderenti alla Corrente.

Ampio spazio Renzi ha dedicato, nel suo intervento, al dibattito in corso, tra psicologi, sull’emozionalità infantile e ha descritto e definito «il suo evolversi in attaccamento, un processo decisivo determinante e tutto segnato nell’emozionalità. Le prove di questo sono esuberanti. Fin dalla nascita, nel ricevere e dare sorriso c’è collaborazione. A chi spetta l’onere della prova? Ai poteri esistenti che ritengono prioritaria la razionalità. Sono loro che devono dimostrarla» E ancora: «Adesso si fabbricano robot che si dice abbiano sentimenti, ma nessun robot ha coscienza del suo sentire né può cambiarlo, lo cambiano i programmatori.»

Questi e molti altri temi inerenti la filosofia e le scienze cognitive e le ricerche effettuate nella Casa al dono, compaiono nell’ultimo volume di Dario Renzi, Esseri relazionali e sentimentali. Dalle conoscenze alle scelte, vero libro di testo del Corso di Teoria Generale II, in uscita con Prospettiva Edizioni (€40,00) e recensito sul n. 300 di “La Comune”:

«È finalmente possibile scoprire e riabilitare il nostro mondo interno e avvalorare i nostri fini interni, più intimi, profondi e a un tempo reciproci e sociali. Una possibilità schiusa in modo innovativo e clamoroso dalle scienze cognitive e dalla psicologia, che riecheggiano le migliori lezioni della storia e della filosofia, e soprattutto trovano meravigliose conferme in tante esperienze quotidiane di cui siamo protagoniste e protagonisti.» Per superare le tragedie dell’oggi, «l’ossessione dell’esteriorità, la negazione della più naturale aspirazione umana: essere felici assieme» le persone «possono prendere coscienza e scegliere di mettere all’opera le proprie essenze, le proprie qualità sentimentali per migliorare la vita in comune, da subito.»

Tra gli incontri in calendario a Vallombrosa: il 17, in apertura Adesso la storia; il 19 Umanità al Femminile a cura di Sara Morace con Martina Caselli e Sara Andreotti (di cui pubblicheremo un resoconto); il 20 Tra Stato e comunanza; il 21 Il tempo della mente, il mistero della coscienza; il 22 Una specie affettiva a cura di Dario Renzi con Barbara Spampinato e Carla Longobardo.