Hanno messo le tende in via del Tempio di Giove, ed hanno passato lì la notte, una quarantina fra educatrici e insegnanti precarie di nidi e scuola per l’infanzia che a Roma, dal primo pomeriggio di ieri, hanno presidiato la trattativa con l’assessore capitolino alle Politiche Educative e Scolastiche, Marco Rossi Doria. Insieme a loro, un gruppo di lavoratrici di ruolo, rimaste a pernottare in solidarietà con le colleghe.

La trattativa è giunta ad uno stallo, senza risposte per le circa 5.000 lavoratrici che rischiano il licenziamento dopo il bando pubblicato dall’amministrazione capitolina lo scorso 21 agosto, da cui deriveranno ripercussioni anche sul servizio all’utenza: già da oggi orario ridotto fino alle 14.30 con accoglienza limitata ai vecchi iscritti.

“Sosteniamo convintamente le lavoratrici, che non intendono accettare questo licenziamento di massa, e chiediamo ai genitori di sostenere insieme a noi questa lotta per il posto lavoro ed il servizio pubblico.  E se non arriveranno risposte vere, non leveremo le tende”, ha dichiarato dalla piazza Daniela Mencarelli, dell’Esecutivo Nazionale USB Pubblico Impiego.
La circolare del ministro Madia apre a un possibile percorso che sani l’enorme precariato, tanto nelle scuole e nei nidi della capitale che in tutte le altre amministrazioni locali, ma ributta la palla nel campo dei Comuni”, dichiara Roberto Betti, del Coordinamento Nazionale USB Pubblico Impiego. Avverte il sindacalista: “E’ necessario che le amministrazioni comunali si attivino immediatamente per porre in essere quelle azioni che stabilizzino i rapporti di lavoro, amplino l’offerta educativa e didattica e garantiscano la piena disponibilità di posti per la piccola utenza nei nidi e nelle scuole”.
Il caso specifico di Roma Capitale, che per dimensioni e numero di lavoratrici ha assunto una sorta di traino a livello nazionale, sarà il primo banco di prova anche per il Governo – osserva Betti – affinché sia precisato che, nonostante la politica di tagli e austerità, esistono tutte le risorse, economiche e normative, per rilanciare i servizi per l’infanzia e dare certezze lavorative a educatrici e insegnanti comunali”.
Aggiunge il rappresentante USB: “Già da oggi, nel corso della riunione di Giunta convocata per le 16.00, auspichiamo che Roma Capitale provveda a dare l’esempio a tutte le amministrazioni locali d’Italia con l’immediato ritiro dei bandi, l’avvio di un tavolo negoziale per le stabilizzazioni del rapporto di lavoro con le risorse economiche ed i beni confiscati alla mafia, per il rilancio dell’offerta pubblica di scuole e nidi con l’utilizzo dei Fondi Europei”.
Sulla base di questo decideremo come proseguire le azioni di lotta, confermando il presidio in piazza del Campidoglio e l’assemblea del personale per domani, alle 14.00, nella sala del Carroccio”, conclude Roberto Betti.