Sabato 27 maggio 2023 ore 15 si terrà la prima seduta del Tribunale delle donne per le donne in migrazione presso la Casa internazionale delle donne di Roma, Sala Carla Lonzi (Via della Lungara, 19). L’incontro sarà  focalizzato sulle testimonianze delle donne afghane arrivate in Italia.

Il progetto Da vittime a testimoni. Un Tribunale delle donne per i diritti delle donne in migrazione, finanziato dall’8permille delle Chiese Valdesi, è stato ideato dalla Casa internazionale delle donne, Differenza Donna e Le Sconfinate, con l’adesione di Fondazione Basso, Donne di Benin City, Cooperativa EVA, Trama di terra, Cisda, Binario 15, Nove onlus, Nodi, Donne brasiliane in Italia, Bosnia nel cuore,  Kalma.

L’obiettivo è la promozione del diritto delle donne migranti, richiedenti asilo e rifugiate alla protezione internazionale e a forme nuove di riparazione sociale e politica rispetto ai danni derivanti dal regime dei confini, rispondendo così a una domanda di giustizia che per lo più non trova spazio nelle procedure vigenti.

Il quadro normativo e le politiche attuali in tema di regolazione e controllo dell’immigrazione producono infatti forme di violenza e persecuzioni specifiche nei confronti delle donne che si aggiungono a quelle da cui le donne in migrazione fuggono.

Richiamandosi ai riferimenti teorici e storici del femminismo giuridico e alle esperienze dei Tribunali dei popoli e dei Tribunali delle donne, in particolare il Tribunale delle donne di Sarajevo, il progetto si propone di aprire spazi di parola che possano costituire, innanzitutto, un archivio di memoria dell’esperienza delle donne migranti, richiedenti asilo e rifugiate.

Una commissione di ascolto in seduta pubblica sarà chiamata a raccogliere le testimonianze delle donne per poter elaborare proposte di riparazione sociale e politica. Al contempo, le associazioni partner si impegneranno ad amplificare le istanze delle singole testimoni attraverso azioni di documentazione e denuncia dinanzi alle istituzioni internazionali ed europee, advocacy e sensibilizzazione dell’opinione pubblica.