La Rete per la Parità interviene sulla direttiva europea contro la violenza-

Qui di seguito il comunicato:

L’Unione europea agisca per contrastare la violenza sulle donne

La Convenzione di Istanbul deve essere applicata a favore delle donne europee

La Rete per la Parità ritiene inaccettabile che l’Unione Europea approvi una Direttiva europea contro la violenza sulle donne per dare concretezza alla sottoscrizione della Convenzione di Istanbul nella quale non siano previsti la definizione di stupro come rapporto sessuale senza il consenso della donna e non siano considerate le molestie sessuali sul lavoro.

La futura Direttiva è finalizzata a combattere la violenza di genere in tutte le sue forme. L’8 marzo del 2022 la Commissione propose un testo di Direttiva che venne accolto dal Parlamento con una posizione avanzata e cioè quella di considerare il reato di stupro come basato sull’assenza del consenso esplicito della vittima, a prescindere dalla costrizione fisica e anche in presenza di ebbrezza.

La Direttiva non è stata ancora approvata perché, secondo la maggioranza dei Governi UE, il reato di violenza non è di competenza dell’Unione ma dei singoli Paesi.

La relatrice in Parlamento europeo, on. Pina Picierno, associazioni, giornaliste e parlamentari italiane chiedono al Governo italiano, e in particolare alla Presidente Giorgia Meloni, di fare tutto il possibile in sede europea per riportare nel testo le parti che renderebbero la direttiva realmente innovativa per i diritti delle donne in Europa.

Rosanna Oliva de Conciliis, Presidente onoraria della Rete per la Parità, si chiede se non sia preferibile, anziché approvare una direttiva insoddisfacente, respingerla per riproporla più avanti al nuovo Parlamento e alla nuova Commissione. “Le posizioni espresse in campagna elettorale – aggiunge – potrebbero influenzare il voto indirizzandolo a favore dei partiti e delle candidate e candidati che si impegneranno al contrasto alla violenza contro le donne come tema prioritario.”

Italia, 3 febbraio 2024