Il 17 settembre si è tenuta la serata conclusiva della XIV Edizione del Premio letterario città di Taranto e la scrittrice Valentina Nuccio si è aggiudicata il Premio Speciale della Presidenza con il suo romanzo,Terra d’ombra bruciata, edito da Le Mezzelane con la prefazione di Erri De Luca.”Un importante riconoscimento della mia città al mio lavoro, sono davvero emozionata” racconta Valentina Nuccio “Un premio così importante mi riempie il cuore di gioia e ringrazio la Presidentessa Lucrezia Maggi e tutta la giuria”. Organizzata dall’Associazione Le Muse Project, la cerimonia di premiazione si è svolta nella Galleria Meridionale del Castello Aragonese di Taranto. 

Valentina Nuccio con la presidente del premio Lucrezia Maggi

Taranto e l’ex Ilva, la continua battaglia dei cittadini stremati da malattie e inquinamento. Questo il tema del romanzo di Valentina Nuccio, Terra d’ombra bruciata edito da Le Mezzelane con la prefazione di Erri De Luca. Dopo il romanzo di esordio, Ritratti Estemporanei pubblicato nel 2013, Valentina Nuccio si è cimentata nella scrittura di ciò che definisce un “romanzo corale”.


Terra d’ombra bruciata è infatti la storia di Piera che dal nord si trasferisce a Taranto seguendo il marito insegnante che aveva chiesto il trasferimento nella città natia. Con il figlio Giacomo e ilgatto Mou, attraversa l’Italia per arrivare nella città dei veleni, dove il camino E312 svetta sovrano e da dove fuoriesce la diossina. Piera si scontra con una dura realtà fatta di bambini ammalati di cancro, dove la dispersione di materiale nocivo continua indisturbata ma si rende anche conto che Taranto non è solo morte. È anche mare, cielo azzurro e bellezza storica, e piano piano Piera se ne innamora, decidendo di unirsi alla lotta quotidiana degli abitanti, tra tragedie e solidarietà. Piera cambia, si trasforma in una donna nuova, scoprendosi diversa da quella che pensava di essere.

Lo scrittore Erri De Luca nella prefazione scrive: “Valentina Nuccio scrive le persone di Taranto, una manciata di quelle che sfiorandola le hanno lasciato il segno di un attrito. Dalle singole storie esce definita l’ulcera di una città, il guasto di un sistema di profitto che, come in guerra, mette le perdite di vite umane nel conto dei danni collaterali”.

Tante storie per vivere il disagio dei tarantini a 360°: al centro sempre lei, l’ex Ilva ora ArcelorMittal e tutt’intorno sofferenza di adulti e bambini, animali e incidenti sul lavoro. Un fardello troppo pesante di una città famosa per la sua incantevole ricchezza culturale e artistica.

Parte dei proventi derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti in beneficenza al polo oncoematologico pediatrico dell’Ospedale di Taranto.