Ho conosciuto Marina nella primavera del 1978 quando lei aspettava Paola e io Mattia. Facevamo il corso della Belotti. Ma cominciammo a frequentarci quotidianamente quando, nell’84, iniziammo a creare il Paese delle Donne. Insieme a Maura andai alla prima riunione.

Eravamo una decina e fu un laboratorio intenso, magicamente guidato da Marina che riusci a mettere insieme tante esperienze diverse. Io avevo soltanto una larga esperienza internazionale e provenivo da 4 anni trascorsi a Tokyo e nell’Asia orientale e cosa grave non avevo vissuto il femminismo in Italia. 

Ritengo che la grandezza di Marina sia nell’essere visionaria. 

Negli anni 80 era inimmaginabile che si facesse una pagina, anzi due, all’interno di un quotidiano come Paese Sera. E anche che si occupasse delle donne nel mondo e soprattutto dei loro diritti. Marina ci riuscì.