Per la prima volta una donna parteciperà al Sinodo dei Vescovi non solo con funzioni consultive ma anche con diritto di voto. E’ l’esito dei due nuovi incarichi che papa Francesco ha assegnato lo scorso 6 febbraio nominando sottosegretari del Sinodo padre Luis Marin de San Martin, finora assistente generale dell’Ordine di Sant’Agostino, e suor Nathalie Becquart, religiosa saveriana, già direttrice del Servizio Nazionale per l’Evangelizzazione dei giovani e per le vocazioni della Conferenza dei Vescovi di Francia.

Suor Nathalie Becquart è la prima donna a ricevere questo incarico, e a partecipare con diritto di voto, ma già negli ultimi Sinodi il numero di donne partecipanti come esperte o uditrici è aumentato.

A gennaio, un’altra decisione di papa Francesco è stata definita “storica”: la modifica di una norma del diritto canonico per ufficializzare il ruolo delle donne nella liturgia, in particolare per l’accesso ai ministeri del Lettorato e Accolitato – le letture e il servizio all’altare – finora consentiti solo agli uomini. Non si può considerare, questa scelta, come un’apertura al sacerdozio femminile, è piuttosto nel solco della valorizzazione della presenza delle donne e dei laici nella Chiesa. Negli ultimi anni sono aumentate le donne in ruoli chiave, fino alla Segreteria di Stato dove per la prima volta nella storia c’è una sottosegretaria, Francesca di Giovanni. Francesca Di Giovanni, palermitana, è laureata in Giurisprudenza ed è al vertice del Sottosegretariato per il Settore multiraterale della Sezione per i Rapporti dello Stato del Vaticano con gli altri Stati, in cui è stata a lungo “officiale”.

Infine, va citata la nomina di sei laiche, docenti universitarie e manager della finanza, nel Consiglio per l’Economia Vaticana: Charlotte Kreuter-Kirchhof, Eva Castillo Sanz, Leslie Jane Ferrar, Marija Kolak, Maria Concepciòn Osajar Garaicoechea e Ruth Maria Kelly.