Proprio in questi giorni, sull’onda della mobilitazione cittadina e della stampa per la difesa del punto nascita di Barga (Lucca), il movimento 5stelle, attraverso consiglieri/e comunali e regionali, chiedono al Presidente della Regione Bonaccini di accelerare le pratiche per la riapertura della maternità di Pavullo.

Il comitato per la riapertura prosegue nella sua mai sopita battaglia in tal senso e dunque sembra che la questione si debba davvero riaprire.

L’UDI, che nel 2017 ha partecipato, insieme con le altre forze ed associazioni in campo alla battaglia per evitare la chiusura, chiedendo alla Regione di esigere una deroga rispetto alla soglia dei cinquecento parti all’anno, al di sotto dei quali una struttura è considerata non sicura dalla legge nazionale, che ha manifestato la sua opposizione alla chiusura in molti modi, partecipando alla fiaccolata del 27 luglio 2017, a sua volta non ha mai cessato di chiedere alla Regione una più coraggiosa posizione circa la maternità di Pavullo.

UDI, nel riprendere con forza questa richiesta, lo fa, come sempre, mettendo in campo le proprie parole e i propri obiettivi nella difesa della salute delle donne.

In particolare ribadisce che:

a)- il criterio di sicurezza rispetto alla soglia dei cinquecento parti all’anno, va ridefinito anche in base alla conformazione del territorio e alla distanza delle utenti dal primo punto nascita. In definitiva la vicinanza è un elemento della sicurezza. Da quando il punto nascita di Pavullo è chiuso, si sono verificati alcuni casi drammatici o anche solo difficili, per i quali, nonostante le smentite, rimane il dubbio che una maggiore vicinanza avrebbe almeno migliorato le situazioni.

b)- dover prevedere un parto in una struttura distante, moltiplica la medicalizzazione dello stesso;

c)- la salute contraccettiva, riproduttiva delle donne, così come la sicurezza materna e neo natale è garantita solo da strutture aperte, accoglienti, multifunzionali.

Chiediamo che a Pavullo si riapra il punto nascita e che fra Consultorio e reparto di Ostetricia sia anche data piena applicazione alla legge 194, garantendo il diritto delle donne fino ad ora totalmente disatteso.(Modena, 30 Gennaio 2019 ) Laura Piretti