La campagna nonviolenta “Non un giorno di più” e’ stata promossa
sulla base del segiuente appello diffuso il 30 agosto 2012. Occorre far cessare la guerra in Afghanistan.

Ed a tal fine la prima e decisiva azione che come cittadini italiani
possiamo e dobbiamo svolgere consiste nell’ottenere che {{l’Italia cessi
di partecipare alla guerra.}}

Perche’ l’Italia a quella guerra non avrebbe mai e poi mai dovuto
prendere parte, proibendoglielo esplicitamente il dettato della sua
legge fondamentale, la {{Costituzione della Repubblica Italiana}}.

Occorre quindi costringere governo e parlamento italiani a tornare
nella sfera della legalita’, a desistere dal crimine: occorre
costringere lo Stato italiano a cessare di prendere parte alla guerra
e alle stragi di cui essa consiste.

Oltre un decennio di eccidi e barbarie dovrebbe aver aperto gli occhi
a chiunque; e del resto ogni persona ragionevole sente e sa che la
guerra e’ nemica dell’umanita’, che solo la pace salva le vite.

Occorre far cessare la guerra in Afghanistan, cominciando con la
cessazione della partecipazione italiana.

Dobbiamo far crescere dal basso{{ una vera e propria insurrezione
nonviolenta contro la guerra e contro le uccisioni,}} per la legalita’
costituzionale e per il primario diritto di ogni essere umano a non
essere ucciso.

Dobbiamo imporre al potere esecutivo e al potere legislativo del
nostro paese l’immediata cessazione della partecipazione italiana alla
guerra.

E dobbiamo farlo con la forza della verita’, {{con la forza della
legalita’, con la forza della dignita’ e della solidarieta’ umana, con
la scelta nitida e intransigente della nonviolenza}}; dobbiamo farlo con
una campagna nonviolenta di massa che faccia rinascere in Italia un
movimento per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Una campagna nonviolenta per salvare le vite umane: che nasca dal
basso in ogni citta’ e in ogni paese, e che abbia questa semplice e
chiara finalita’: “cessazione immediata della partecipazione italiana
alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della
vita, della dignita’ e dei diritti umani di tutti gli esseri umani”..

{immagine da Centro studi Sereno Regis}

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