Il clima sociale che si respira nei  confronti dei e delle migranti in Italia e’ peggiorato. Ne e’ convinta la   maggioranza degli immigrati e delle immigrate che attribuisce la colpa alla crisi   economica, ma anche ai mass media e alla politica che utilizza il tema in chiave elettorale.

È quanto emerge dalla ricerca   effettuata dalla Fondazione Di Vittorio dal titolo   “(im)migrazione e sindacato” presentata in Cgil.   Dei 800 immigrati interpellati attraverso un questionario, il   53,8% sostiene che il clima in Italia verso gli immigrati da   quando vivono in Italia e’ peggiorato, c’è poi un 29,7% che   ritiene sia uguale, solo per il 16,5% il clima e’ migliorato.   Alla domanda da cosa è dipeso il peggioramento il 36,9% cita   la crisi economica, seguono le strumentalizzazioni dei mass media per il 18,3% e il 11,3% accusa la politica di utilizzare   l’immigrazione come tema elettorale. Solo il 10,6% parla della paura del terrorismo.

Il rapporto pubblicato da Ediesse affronta una molteplicita’   di aspetti; in particolare un capitolo e’ dedicato al rapporto tra immigrati e sindacati: tra gli e le interpellat* sono iscritt* al   sindacato il 55% ma il 18,2% pensa di iscriversi. Per la   maggioranza degli immigrati il sindacato è un’organizzazione che   tutela i diritti sul lavoro (52,5%), il 12,9% pensa che aiuta i  suoi scritti, il 22,5% una organizzazione che fornisce servizi, infine circa il 10% ritiene che sia un’organizzazione politica o   un’istituzione pubblica.

La fondazione di Vittorio ha interpellato   gli e le  intervistat* anche per sapere quali sono le azioni che   dovrebbe compiere il sindacato per favorire gli e le  immigrat* nel   luogo di lavoro: le risposte riguardano la formazione linguistica e sindacale, ma anche la richiesta di una maggiore rappresentanza degli immigrati. In particolare si chiede per il 24,5% di organizzare campagne di sensibilizzazione e per il 21,5% di   favorire una contrattazione sociale più inclusiva, oltre ad una  maggiore collaborazione con le associazioni di immigrati.

Ma al centro delle richieste degli immigrati al sindacato   c’è quello di impegnarsi per l’abrogazione della legge   Bossi-Fini. Lo chiede il 25,5%; seguono il voto amministrativo   per il 16,5% e la revisione della legge sulla cittadinanza per il   22,1%. Il presidente della Fondazione Fulvio Fammoni sottolinea   che non c’e’ “nessuna invasione: il fenomeno delle migrazioni e’   molto piu’ complesso e articolato di quanto le semplificazioni   populistiche vogliano farci credere e rimane un grandissimo   problema epocale che necessita di politiche immediate e di lungo   periodo non di slogan”.  

(Tar/ Dire)