Ancora una battaglia vinta, quella del 22 giugno scorso, da parte dello storico Centro Antiviolenza di Messina. Il CeDAV Onlus è riuscito, durante la prima udienza dibattimentale tenutasi nell’aula della Corte di Assise di Messina, a ottenere l’ammissione della richiesta di costituzione di parte civile. Il processo riguarda il femminicidio di Omayma Benghaloum, una giovane mediatrice culturale uccisa dal marito Faouzi Dridi il 4 settembre 2015 a colpi di bastone.

Attraverso il lavoro dell’avvocata Maria Gianquinto, che rappresenta il CeDAV su procura legale della presidente avv. Carmen Currò, è stato raggiunto il traguardo storico, nonostante gli ostacoli posti in essere da parte del pubblico ministero che non concordava sulla legittimità della richiesta e che aveva tentato di respingerla già il 14 aprile scorso. All’udienza del 22 giugno anche altre due associazioni hanno fatto richiesta di costituzione di parte civile, ma l’ammissibilità di entrambe è stata respinta.

L’ammissione è certamente un fatto storico, poiché ribadisce le qualifiche dell’Associazione rispetto alla promozione e alla tutela dei diritti delle donne. Qualifiche cristallizzate nel lavoro concreto di protezione della salute, della vita, della libertà (anche sessuale) delle donne e garanti dello sviluppo della loro personalità, anche nel rispetto dei valori costituzionali e della convenzione di Istanbul.

Il CeDAV opera da quasi trent’anni nel territorio in cui ha sede legale, accogliendo anche donne dell’hinterland messinese. Con sede temporanea in via Castellammare n. 6, garantisce quotidianamente supporto sociale, psicologico e legale a tutte le donne che si rivolgono a esso e che risultano essere vittime di genere, qualsiasi sia la forma di violenza maschile (quindi fisica, psicologica, economica, etc.). Al Centro Antiviolenza le donne arrivano in diverso modo, ma la metodologia di accoglienza presuppone innanzitutto la decisione autonoma della donna di farsi sostenere in un processo di consapevolezza, autodeterminazione ed empowerment.

L’accoglienza prevede un primo filtraggio telefonico, affinché possa essere certo che è il CAV il servizio giusto, cioè in grado di rispondere – rispetto alle competenze in possesso – alle richieste della donna. Subito dopo il CeDAV garantisce colloqui sociali, in numero proporzionale alle necessità, ed eventuali consulenze psicologiche con la psicoterapeuta e consulenze legali con l’avvocata. Il processo di aiuto è del tutto gratuito ed è gestito da numerose operatrici all’ascolto formatesi appositamente per l’accoglienza e il supporto a favore di donne vittime di violenza di genere.

 

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Il CeDAV Onlus si trova a Messina, in via Castellammare n. 6. I recapiti sono i seguenti: 090 715582; 345 2630913; cedav@virgilio.it.