Le migliaia di persone che approdano a Lampedusa sono il punto da cui ripartire per uscire dalla
confusione e dall’irresponsabilità politica che caratterizzano i nostri
governanti.
Le migliaia di persone sbarcate a Lampedusa e il numero ancora imprecisato
di quelle che muoiono e sono morte nel tentativo di raggiungere le nostre
coste sono i titolari dei diritti umani a cui dicono di ispirarsi i governi
democratici.

La globalizzazione condizionata dalle guerre e dai patti affaristici tra
stati, è questa.

Quelle migliaia di persone sono il punto da cui ripartire per uscire dalla
confusione e dall’irresponsabilità politica che caratterizzano i nostri
governanti.

Mai come ora il buon governo deve poter fare la differenza: si tratta di
compiere scelte che immediatamente possono determinare la vita e la qualità
della vita di chi arriva e di chi accoglie.

Noi siamo sconcertate dall’incapacità e dall’inumanità, dalla
scompostezza delle reazioni di uomini che hanno il compito e il potere di
rispondere ai problemi normali, per le condizioni internazionali che hanno
contribuito a determinare.

Non siamo di fronte a problemi inediti, non siamo di fronte a fenomeni
imprevedibili e dobbiamo constatare che, nonostante l’esercizio virtuale
delle previsioni e delle programmazioni a lungo termine, il governo continua
ad agire in clima di perenne emergenza, e la induce, in tutti i settori
della convivenza.

Donne e uomini migranti, clandestini, richiedenti asilo, sono innanzi tutto
le persone di cui i politici si devono occupare e che ne giustificano la
presenza nei luoghi di potere.

I migranti, regolari o no, nel nostro paese, sono per poco meno della metà
donne, fra di loro ci sono minori non accompagnati: il loro abbandono e la
loro esposizione allo sfruttamento è una prospettiva alla quale non siamo
rassegnate e sappiamo bene che il cambiamento che vogliamo non può che
iniziare da qui, dall’accoglienza e dalla convivenza non violenta tra donne
e uomini, anche nelle cosiddette emergenze.

L’Europa dei popoli comincia da
Lampedusa, e il severo richiamo a tutti coloro che ne hanno responsabilità è
nelle cose che abbiamo visto e mai avremmo più voluto vedere.

{Quelle di Se non ora quando e quelle di sempre di Napoli e
della Campania}