scuolaGentile ministra Stefania Giannini,

le Scuole Aperte tutta l’estate o anche nelle ore extra-curricolari d’inverno sono senza dubbio un’opportunità per contrastare dispersione scolastica o devianze giovanili. Ma il giochino di far ricadere il carico di questa iniziativa sullo stesso organico docente, già pagato poco, mi sembra la solita trovata furbetta che propone novità a costo quasi zero.

Chi Le scrive lavora in una scuola a rischio da ventisei anni, con la mission di salvare il più possibile ragazzi e ragazze. Evidentemente Lei non è mai entrata in una classe, magari super affollata grazie alla Gelmini, con cinque “DSA” (“Disturbo Specifico dell’Apprendimento”) e due “segnalati”, con bambini con enormi problemi comportamentali e con una forte deprivazione socio-culturale. Non immagina cosa significhi per un docente il bisogno di “ricaricarsi”, di recuperare nuove energie, di ricominciare l’anno scolastico con la mente riposata. Se proprio ritiene fondamentale sostenere giovani in difficoltà, restituire valore e legittimità alla scuola pubblica, Le propongo di utilizzare la stessa metodologia che ha adottato Nichi Vendola in Puglia, con la sua assessora Alba Sasso. Utilizzi docenti nelle graduatorie pubbliche, permetta loro di accumulare punteggio, riconosca loro una sorta di tirocinio e dopo trentasei mesi li immetta in ruolo. Nichi Vendola ha utilizzato i fondi sociali europei per un progetto simile che ha permesso di contrastare la dispersione scolastica della sua regione in tutte le scuole pubbliche, con un protocollo d’intesa con il Suo ministero: sono stati ottenuti enormi miglioramenti.

Dunque Lei potrebbe adottare una metodologia simile. Capisco bene che tutto ciò ha un costo, di gran lunga maggiore degli scarsi incentivi che darebbe ai docenti già in organico ma, vede Ministra Giannini, la democrazia non è a costo zero e per attuarla occorre che la formazione e l’istruzione siano diffusi e fruibili da tutte e tutti. Come diceva Gesualdo Bufalino

“La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”,

anche la dispersione scolastica e la devianza giovanile potrebbero essere sconfitti con un esercito di insegnanti precari! E mandi in pensione insegnanti come me, anziché lasciarci in classe fino a sessantasette anni. Grazie

Stefania Corciulo Cortibelli è maestra in una scuola elementare della periferia romana, già vicepresidente del Municipio IV del Comune di Roma con delega al contrasto della dispersione scolastica

-da facciamo comune insieme-