[…] i confini politici sono pure invenzioni. Li abbiamo creati nel tempo della storia violandoli o negandoli ogni volta che è servito a qualche potenza imperiale. Si può lasciar morire milioni di persone in nome dei cosiddetti confini? E quale confine potrà mai essere la liquida distesa del mare? Il mare non è un confine, è uno spazio attraversabile, se le condizioni climatiche lo consentono, così come ogni terra. Non dovremmo stringere un patto mondiale per invertire lo sconsiderato uso delle risorse naturali che mette a rischio il futuro del pianeta e la sopravvivenza della nostra specie? Non dovremmo finalmente capire che rifiutando di accogliere persone in fuga dalla fame e dalla guerra stiamo facendo guerra alla nostra stessa umanità?

Le persone contano, non i confini. Le vite contano, non i sondaggi elettorali.

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