Intervista a Giovanna Borrello, filosofa della Differenza, Università Federico II di Napoli, responsabile della formazione dell’Assocciazione Metis, che ha per scopo la diffusione del Counseling Filosofico.{{Il termine “counseling filosofico” viene spesso confuso con quello di consulenza. Ci può spiegare le caratteristiche di questo insegnamento e in che modo si differenzia dalla consulenza filosofica?}}

Mi fa piacere che mi abbiate fatto questa domanda, perché ho letto su qualche giornale che il counseling filsofico viene definito come la mera traduzione inglese di consulenza filosofica. In senso letterale sicuramente sì, ma esse sono due pratiche d’insegnamento distinte che hanno un target diverso e comportano una competenza diversa pur operando nello stesso ambito. Sebbene sia la consulenza che il counseling abbiano come materia principale la filosofia, {{i Master di Consulenza Filosofica si rivolgono esclusivamente ai laureati in filosofia}} e concepiscono la consulenza come una relazione d’aiuto che non ha funzioni specificamente terapeutiche.
{{L’Associazione Metis}}, invece, unica di tal genere in tutto il Sud, ha come modello formativo la scuola della SICof (società italiana counseling filsofico), secondo la quale il counseling filosofico, pur facendo perno sulla filosofia e avendo pretese anche terapeutiche(fino ad un certo punto e con funzioni di smistamento in presenza di disturbi psichiatrici particolarmente complessi), non può non integrare nel profilo professionale del Counselor la filosofia con discipline psicologiche e psichiatriche, e con il training individuale e di gruppo come pratica personale di perfezionamento e cura di sé.

{{In che modo la filosofia può aiutare le persone a vivere meglio con se stesse e con il quotidiano?}}

La filosofia non solo dà una marcia in più alle tradizionali relazioni di aiuto, ma costituisce la{{ specificità di una pratica distinta dalle altre che si basa sul Dialogo Socratico, sugli Esercizi spirituali, sullo studio e l’uso terapeutico della Parola, sull’Autobiografia}}. Il counseling non si sovrappone alla psicologia, ma sicuramente ne critica la attuale tendenza alla medicalizzazione per un dis-agio che sempre più assume una valenza culturale e sociale.
Ma dobbiamo dire che non si ritratta di filosofia teoretica, ma di {{filosofia pratica, quella che veniva insegnata nelle scuole presocratiche e socratiche, ellenistico-romane.}} All’origine la filosofia era soprattutto esercizio, un esercizio votato al ben-essere individuale e collettivo. Oggi questa tendenza è stata ripresa da illustri filosofi come Foucault , e da importanti filosofi a noi vicini come Masullo che tiene costantemente vivo il rapporto tra filosofia e vita e onora il nostro Corso con le sue Lezioni Magistrali, Umberto Galimberti che è anche socio onorario della SICof. Ma io ritrovo che il Pensiero della differenza è “la corrente filosofica” attuale che più di tutte ha rimarcato il carattere pratico della filosofia. Non a caso oggi esponenti di questo pensiero come Buttarelli e Boella s’interessano di consulenza e di counseling filsofico. Nel corpo docente del Corso di formazione della Metis, oltre a me, abbiamo altre esponenti del Pensiero delle Differenza come Zamarchi(docente interna) e Zamboni(docente esterna).

{{Quali sono le sue considerazioni a un anno dalla nascita della scuola di counseling filosofico di Napoli?}}

Il corso è agli sgoccioli, ma già posso trarne alcune valutazioni. Devo dire che è stato anche per me un momento di ampliamento d’interessi, di perfezionamento e affinamento della mia sensibilità e competenza . Ho toccato con mano come {{lo studio della filosofia integrato con altre pratiche può aprire le menti e portare ad una consapevolezza di sé che è lo strumento necessario per combattere i falsi messaggi e modelli di una società che ci ha ridotto a mere funzioni del mercato globale, rendendoci inappagati/e, inquieti/e, infelici}}. In tutti i campi dall’azienda, all’ospedale e al carcere la filosofia può agire sui vissuti individuali, ma soprattutto migliora le relazioni e quindi il rapporto tra l’individuo e il suo ambiente. Inoltre la filosofia può fare molto per i giovani che sono i più inermi rispetto al bombardamento dei media e che si rifugiano nell’apatia fino alle più gravi forme di depressioni o nelle dipendenze, non ultima quella da Web.

{{Che tipo di attività avete svolto e che tipologia di allievi hanno seguito i corsi che si sono svolti durante l’anno nella scuola?}}

Abbiamo integrato, come dicevo prima, lo studio della “filosofia pratica” con la psicologia, la psicopatologia, la logoanalisi (svolta da {{Mario D’Angelo}} che è esperto in questa nuovissima disciplina e responsabile del programma del Corso) e finanche con la poesia. Nel corpo insegnante c’è anche la Dott. {{Concetta Miele}} che oltre ad essere ginecologa e sessuologa è anche poeta. Le modalità d’insegnamento sono state per lo più di gruppo, abbiamo svolto in classe esercizi spirituali, dialoghi socratici, training e, negli ultimi tempi, lo yoga.
_ Gli allievi, ma devo parlare di allieve, perché sono, tranne uno, tutte donne. Eppure {{la scuola non ha una pregiudiziale di sesso! Donne anche con ruoli e lavori importanti}}. C’è una giudice del Tribunale dei Minori di Napoli, c’è una alta-dirigente del Sindacato, una alta dirigente di ASL, una direttora di Banca, e persino una tour-operator, ma per lo più sono insegnanti. Tutto questo ce la dice lunga.
_ Per prima cosa ho costatato che il counseling filosofico oltre ad essere uno strumento di professione a sé (ho anche neo-laureati) ossia forma Counselor Professionisti, è {{uno strumento che amplia e qualifica competenze già acquisite}}. Seconda cosa non solo le più giovani ma donne di qualsiasi età sentono la necessità di un continuo ampliamento delle proprie capacità e fanno leva sulla ricerca di sè per realizzare una competenza che includa la categoria del ben-essere e trasferisca in altri/e questa “{{competenza d’essere}}” come efficacemente la chiama Ida Pretorius.

{{Ci sono novità per il prossimo anno?}}

Ed è proprio {{nella pratica yoga la novità che ho introdotto nel programma del prossimo anno}}. Poiché la scuola ha come motto: La Cura di Sè è lo strumento per la Cura di altri/e. Quale pratica più consona per conseguire questa indicazione? Inoltre questa pratica orientale ben si sposa con la filosofia dell’origini. Non dimentichiamo che la Grecia è stata per lungo tempo la porta dell’Oriente verso l’Occidente. La pratica della meditazione già faceva parte degli esercizi spirituali degli antichi filosofi greci.
E {{sono soprattutto le filosofe ad essere più sensibili alla filosofia delle origini da Weil a Muraro a Irigaray}}, tanto per fare qualche esempio, che ci rimandano a quei contesti. La Weil con la sua concezione del “far vuoto” e “dell’azione non agente”, Muraro che fa del dialogo e della relazione tra Diotima e Socrate e della Mistica (che ha inglobato anche la pratica degli antichi esercizi spirituali) l’oggetto della sua riflessione. Luce Irigaray che ha praticato yoga e che fa del “respiro” e della “coltivazione dell’energia” l’elemento base della felicità.
_ Ma soprattutto la pratica yoga ci fa toccare con mano che la felicità non è un fine che ci rimanda ad altri tempi, lontani o addirittura irraggiungibili, ma che si può realizzare “nel qui ed ora” della nostra esperienza di vita.

{Il Corso di Alta Formazione in Counseling Filosofico della Metis si svolge in Via Calata San Marco, 4 Napoli, (due sabato a mese da Dicembre a Maggio, facilmente raggiungibile da destinazioni Regionali e Inter-regionali.)

{{Per altre informazioni:}}
_ e-mail : metis@fastwebnet,it; tel 39+3396702134}.