Anche la Ferpi, associazione di riferimento in Italia per i professionisti e le professioniste della comunicazione, prende posizione, con un comunicato del 20 giugno, sulla vicenda di abusi e molestie subite dalle donne del settore.

Il vaso di Pandora aperto dalle denunce di molte professioniste operanti in questo campo ha messo in luce una realtà tenuta a lungo nascosta. Insulti, discriminazioni, molestie verbali e fisiche alle dipendenti, fino agli approcci più marcatamente sessuali avvengono anche nello scintillante mondo della comunicazione e della pubblicità.

Si tratta di un mondo lavorativo rappresentato, secondo i dati della stessa Ferpi, al 55% da donne, tra le quali molte sono attive nelle campagne contro la violenza di genere e la cultura sessista. Proprio la pagina Instagram di una di queste professioniste ha raccolto molte denunce di abusi suoi luoghi di lavoro.

Questa vicenda ha spinto la Ferpi a manifestare preoccupazione e sgomento per gli episodi di violenza e discriminazione di genere denunciati all’interno del mondo della comunicazione.

L’associazione ricorda di avere sempre fatti propri i valori della diversità e dell’inclusione, e di avere sempre agito perché i propri associati pratichino in sede lavorativa la cultura dell’inclusione. In questo senso ritiene che sia assolutamente necessario stigmatizzare e superare comportamenti sessisti e discriminatori in ambito professionale.

Lasciando alle autorità preposte il compito di accertare e perseguire comportamenti illeciti, la Ferpi, attraverso i suoi rappresentanti di vertice, esprime la propria netta condanna  delle specifiche  vicende denunciate dalle professioniste e manifesta la propria solidarietà e vicinanza alle vittime di abusi, auspicando al contempo una collaborazione tra il modo imprenditoriale e le società di comunicazioni in grado di mettere in campo una nuova consapevolezza e una diversa cultura del lavoro che prevenga gli abusi.

Viene  annunciato inoltre,  insieme agli organi associativi, la predisposizione di un piano di prevenzione e di tutela che prevede  sanzioni come il deferimento agli organi associativi dei comportamenti scorretti e un corredo di sanzioni che può arrivare nei casi più gravi  all’espulsione dall’associazione. E ancora: l’istituzione di un team di delegati preposto a seguire le vincere e a offrire supporto anche legale alle vittime di abusi e agli stessi testimoni.

E’ prevista poi la creazione di criteri e linee guida per il whisteblowing (denuncia di irregolarità) e l’incentivazione, attraverso una molteplicità di strumenti, delle buone pratiche e di emarginazione dei comportamenti devianti. Infine, si annuncia la predisposizione di percorsi di orientamento specifici contro la violenza di genere e la discriminazione sui luoghi di lavoro.

Insomma, la Ferpi con queste iniziative dimostra la ferma intenzione di stroncare questi fenomeni alla radice nel mondo delle professioni comunicative così legate all’immaginario collettivo.