Non uccidere non è soltanto un comandamento dei cristiani, è anche uno dei principi della Nostra Costituzione repubblicana. Ma la cultura della pace, dell’accoglienza, della tolleranza sembra non scalfire il popolo di benpensanti. Sono presenti ormai, a macchia di leopardo, non solo nell’emiciclo parlamentare ma anche sul territorio. Brodo di coltura di queste fragili coscienze è la paura. Paura del diverso, paura di perdere la propria roba, i propri privilegi… E allora ecco che viene in loro aiuto un mortifero suggerimento: armatevi e sparate. Se poi qualche essere umano viene ammazzato, che problema c’è?  A scagionarlo dal reato di omicidio viene in suo soccorso la legittima difesa. Così il Parlamento fa entrare dalla finestra quella pena di morte che i padri e le madri della nostra Costituzione avevano fatto uscire dalla porta principale.

Non si era mai visto da parte di una maggioranza parlamentare tanto ottuso asservimento ai lati più oscuri di coscienze allo sbando, cieche e preda di un analfabetismo civile.  Il rischio è di andare a grandi passi verso soluzioni politiche e culturali molte pericolose.