Debora Cavarretta  ha inviato alla nostra redazione il comunicato del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani che richiede alle e agli insegnati una collaborazione per capire i disagi dei trasferimenti forzati. Si tratta di compilare un questionario che il Coordinamento ha formulato anche partendo dal fatto che in questi giorni ha ricevuto sia sulla pagina facebook che sul proprio indirizzo di posta elettronica tanti contributi attinenti ai molteplici disagi dei docenti fuori sede. All’interno di tali segnalazioni trovano spazio anche molte proposte volte alla risoluzione della problematica in oggetto.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende avviare un monitoraggio sul tema della Mobilità in modo da reperire informazioni circa la condizione, le caratteristiche e i disagi propri del docente fuori sede. Il fine ultimo dell’operazione consiste, dopo aver analizzato i dati pervenuti, nell’elaborare strategie atte alla risoluzione della drammatica questione in oggetto. Il questionario, strumento attraverso il quale si intende procedere, elaborato dal prof. Alessio Parente, Segretario generale del CNDDU, consiste in una serie di domande di carattere generale e di contenuto più specifico. Per chi volesse aderire all’iniziativa è possibile scaricare il questionario sul sito web: https://sites.google.com/view/docentiperidirittiumani e inviarlo all’indirizzo email: coordinamentodirittiumani@gmail.com e inoltrarlo entro il 16 di agosto.     

Riteniamo che i docenti in questione durante il servizio, prestato in buona parte nelle scuole del Sud, abbiano svolto un ruolo assai utile alle comunità educative ospitanti e che l’esodo di tanti insegnanti abbia impoverito ulteriormente le risorse materiali e intellettuali di un territorio assai soggetto alla criminalità organizzata e fortemente degradato.

Ricordiamo che molto significativi risultano essere i dati sullo spopolamento e sul “malessere demografico”; sulla disoccupazione; sul disagio e sulla mancata crescita del Meridione.

Non ci stancheremo mai di ripetere che è possibile avviare una controtendenza, partendo proprio dal rientro dei professori “esiliati dalla legge 107/2015” presso le loro città di residenza, per contrastare tutta una serie di fenomeni, che sembrerebbero occupare ampio spazio nelle dichiarazioni degli esponenti politici. 

Si auspica che si possa trovare una soluzione strutturale per il personale scolastico in oggetto, attraverso un piano di rientro da realizzare al più presto.

Prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani