L’11 aprile 2016 ll Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d’Europa ha accolto il reclamo della CGIL  n. 91/2013 riconoscendo che l’Italia non solo viola i diritti delle donne che intendono interrompere la gravidanza, a causa dell’elevato e crescente numero di medici obiettori di coscienza, ma anche che discrimina i medici e il personale sanitario non obiettore.
“Va sottolineato che questo è il secondo pronunciamento del Consiglio d’Europa a favore di due reclami a riguardo dell’obiezione di coscienza e dell’applicazione della legge 194 – dichiara Mario Puiatti, Presidente Nazionale dell’AIED – Il primo reclamo è stato presentato nel 2012 dall’International Planned Parenthood
Federation  European Network insieme a LAIGA: ad entrambi i reclami anche l’AIED e l’Associazione Coscioni hanno contribuito presentando formalmente osservazioni e dati a supporto.
Al ricorso scorretto all’istituto dell’obiezione di coscienza in Italia sulla legge 194 va posto rimedio e si può fare, garantendo idiritti di tutti: per esempio prevedendo concorsi pubblici riservati a medici non obiettori per la gestione dei servizi di IVG.

Ci auguriamo che il Ministro della Salute Lorenzin e il Governo intervengano verso le Regioni che non effettuano i dovuti adempimenti  affinché le strutture che effettuano IVG non interrompano il servizio
a causa della presenza di medici obiettori, prendendo in considerazione le proposte già avanzate nel Convegno del 2012.”
Il 22 maggio 2012 l’AIED e l’Associazione Luca Coscioni hanno promosso un convegno sull’obiezione di coscienza in Italia, in particolare sul diritto all’obiezione di coscienza che non deve ledere il diritto delle donne, riconosciuto in virtù della legge 194/78 ad interrompere  una gravidanza ove ricorrano i presupposti necessari. Il principio da osservare è che l’obiezione di coscienza non può impedire la corretta applicazione della legge.
A conclusione del convegno, è stata inviata a tutti i presidenti delle  regioni italiane e agli assessori alla sanità una lettera con la quale  venivano invitati a considerare i seguenti provvedimenti per la piena attuazione della legge 194:
– Creazione di un albo pubblico dei medici obiettori di coscienza;
– Elaborazione di una legge quadro che definisca e regolamenti  l’obiezione di coscienza;
– Concorsi pubblici riservati a medici non obiettori per la gestione  dei servizi di IVG;