Due disegnatrici marocchine, Abla Alami e Yasmine Flaiou stanno pubblicando da qualche settimana una serie di cartoni animati che hanno come protagoniste donne molestate da uomini dal corpo di asini. Potrebbe sembrare umorismo, ma le due autrici assicurano che questa raffigurazione richiama la pesante situazione delle donne marocchine rispetto al fenomeno, diffusissimo, delle molestie sessuali di strada.

Sono numerose da anni in Marocco le iniziative femministe contro le molestie; la novità di questa nuova iniziativa consiste nella scelta di illustrare i predatori sessuali mettendoli in ridicolo e dando loro una voce. Nel linguaggio corrente arabo-marocchino utilizzato nelle strisce il termine ‘somaro’ e ‘asino’ sono particolarmente offensivi, “è stato scelto per colpire i molestatori nel loro ego”.

Diffuse rapidamente in rete, le prime immagini mostrano una ragazza che viene infastidita da un “corteggiatore” particolarmente sporco e brutto, che la insulta. Alla sua reazione e alla richiesta di aiuto ad un agente viene, lei, rimproverata! Questa è una delle denunce più forti delle donne marocchine, riguarda la connivenza e l’indifferenza di strutture e organismo pubblici che dovrebbero proteggerle e difenderle. “Sappiamo bene che non tutti gli uomini marocchini non sono dei molestatori, i nostri disegni vogliono mettere i molestatori davanti ad immagini in cui riconoscersi … e vergognarsi”.

Le autrici sottolineano che le scene che riportano in rete in forma di fumetti corrispondono a specifici episodi raccontati dalle donne.

La serie è già molto seguita, presto verrà tradotta in arabo e in inglese e diffusa verso Egitto, Tunisia, Algeria e Francia. “Sarà interessante scoprire gli scambi di messaggi in rete tra le donne ed eventuali “somari dotati di parola”, si augurano Abla e Yasmine.

Mediterranea a cura carlapecis@tiscali.it