Le lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto
esprimono la loro solidarietà alle donne di Marigliano che oggi sono state
caricate e ferite dalla polizia, come è accaduto anche ad un bambino di 8
anni, colpevoli solo di lottare per il diritto alla salute e a condizioni
di vita non da terzo mondo.Noi che quest’estate abbiamo fatto per tre mesi dure lotte, con ripetuti
blocchi del ponte girevole, paralizzando mezza città, per il lavoro, per
poter vivere noi e i nostri figli, ci sentiamo particolarmente vicine a
chi sta ora lottando per difendere le proprie condizioni di vita.

A Pianura, come a Taranto, via via che passano i giorni, sono le donne
sempre più in prima fila nei blocchi, le “prime ad entrare in azione”,
come ha scritto un giornale, sfidando con la loro rabbia la polizia.
_ E oggi a Marigliamo sono state sempre le donne, con i bambini, in prima
fila nella protesta.
_ Denunciano con forza i responsabili politici, delle istituzioni locali, del governo che stanno togliendo perfino il diritto di respirare.

La lotta delle donne, colpevolizzate, dipinte come incivili dalla stampa,
sta dimostrando l’abisso che c’è tra chi parla di civiltà, tra chi
parla di “difesa della vita”, ma esprime la barbarie, e ha preparato prima e
impone oggi una situazione peggio del Terzo Mondo, su cui padroni, politici,
rappresentanti istituzionali, camorra si sono arricchiti, chi sta mettendo
ogni giorno che passa sempre più a rischio la salute della popolazione,
dei bambini, chi ci prepara un futuro di tumori, morte;
e chi, invece, sta lottando per la vera civiltà, per la “vita” per loro
e dei loro figli.

{Le lavoratrici dello slai cobas per il sindacato di classe}