Da più parti, dopo l’inqualificabile ‘barzelletta’ di Sacconi si sono
invocate le sue scuse, appunto, da rivolgere ad una serie di soggetti che sono
stati offesi: le suore, quindi per traslato anche la religione
cattolica, e poi le donne, in qualità di oggetti di stupro.Chiedere scusa, alle donne, alle suore, al paese, all’ Europa, al mondo.
Chiedere scusa prevede che chi ha sbagliato si renda conto del gesto
che ha compiuto, delle parole che ha usato, delle offese che ha
recato, della violenza compiuta.

Chiedere scusa rivela e attua le condizioni di una relazione che è in
corso tra chi ha offeso e chi è stato offeso, (o offesa), e lo scusarsi
può essere la prima condizione attraverso la quale la relazione può
riprendere, e forse perfino migliorare dopo l’empasse.

Da più parti, dopo l’inqualificabile ‘barzelletta’ di Sacconi si sono
invocate le sue scuse, appunto, da rivolgere ad una serie di soggetti che sono
stati offesi: le suore, quindi per traslato anche la religione
cattolica, e poi le donne, in qualità di oggetti di stupro.

Le reazioni nel web, attraverso i social network ma anche nelle case,
nelle strade e nei luoghi di lavoro da parte di donne e anche di
uomini sono state unanimamente di sbalordito sdegno, ma ben poco di
sorpresa: cosa ci si può aspettare da uomini di potere che condividono
l’orientamento culturale ed economico di questo governo, alla cui cima
c’è un anziano ben poco colto e affetto da priapismo?

Non è in alcun modo ammissibile da parte di nessuno, e meno che
meno ad un rappresentante istituzionale, che si possa scherzare sulla
violenza più devastante che un uomo possa compiere su una sua simile,
nè tantomeno che si asseveri la nefasta e disgustosa convinzione
secondo la quale una donna che viene stuprata, se non lo vuole, può
evitarselo.

Come dire, tanto per riandare ai tempi del documentario
[Processo per stupro->http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=2&sqi=2&ved=0CCkQtwIwAQ&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DxaTmbLzyWmk&rct=j&q=Processo%20per%20stupro&ei=U39qToKbOsWeOsDYgNsF&usg=AFQjCNGB-ubikKgZgrxO7ZQiOBWsBuc8eQ&cad=rja], che sono le donne che se la vanno a cercare.

Il ministro Sacconi ha già mostrato cosa pensa delle donne e degli
uomini, quale sia il suo senso dello stato e della solidarietà, quando
ha pensato a tassare le rimesse bp rolex daytona mens rolex calibre 7750 116518 0001 automatic delle e dei migranti, quando ha
espresso la sua opinione sul democratico e pacifico strumento dello
sciopero, per citare solo alcuni dei suoi convincimenti.

Non si può mai dire quale sia il fondo, quando si ha a che fare con
persone prive delle qualità umane e morali che dovrebbero essere
prerequisito per rappresentare un paese.

Ma sicuramente, senza indugio e appello, è necessario recuperare il
senso dello sdegno e della ripugnanza verso una deriva sessista e
triviale ormai invalsa da troppo cali blackberry lemonade tempo in Italia, che sin dal 2006
fece scrivere al collega britannico Micheals il famoso articolo in cui
si domandava come fosse possibile che la tv passasse indenne e nel
silenzio immagini e modelli femminili indegni.

Per cominciare il dottor Sacconi non può più essere ministro della Repubblica.
_ Almeno della Repubblica delle milioni di donne e uomini che, ne sono
certa, non possono sopportare questa rappresentanza infamante e
degradante. Si dimetta.