All’indomani della celebrazione della Giornata internazionale della tolleranza zero per le mutilazioni genitali femminili (Istituita dall’Onu il 20 dicembre 2021) al Senato è stata depositata una mozione per “Incrementare e garantire le risorse destinate alla prevenzione e al contrasto alla pratica delle mutilazioni genitali femminili previste dalla legge n. 7 del 9 gennaio 2006″.

La mozione è sottoscritta da tutte le senatrici, di maggioranza e opposizione, dell’intergruppo sul contrasto alle mutilazioni genitali femminili, oltre che da senatori e senatrici di tutte le forze di maggioranza.

Come scrive la senatrice Valeria Fedeli (capogruppo Pd in commissione diritti umani) “Tra le tante crisi e disuguaglianze che con la pandemia sono scivolate in secondo piano, spesso rimosse o oscurate, c’è anche una delle forme più cruente e pericolose di violenza, discriminazione e violazione dei diritti femminili che nel mondo si conoscano: le mutilazioni genitali a danno di donne e bambine. I numeri di questa pratica, diffusa in moltissimi paesi – la maggioranza africani – ma non solo, sono altissimi e dietro questi numeri ci sono storie di forte dolore – fisico, psicologico, morale – e spesso anche di morte.”

Nel 2020 e nel 2021, il confinamento a casa come misura di contrasto alla diffusione del Covid-19, ha portato, come denunciato da diverse organizzazioni internazionali, l’aumento di almeno 1 milione del numero delle bambine nel mondo vittime di tale pratica. Un fenomeno che ha registrato un significativo aumento anche nei Paesi europei da contrastare, quindi, con ulteriore impegno, con finanziamenti, sensibilizzazione, consapevolezza dell’esistenza della pratica e la necessità di parlarne, operando soprattutto con le comunità per trovare anche soluzioni pratiche.”

Legge n. 7/2006 “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”